domenica 15 dicembre 2013

Il cielo sopra Berlino (Der Himmel über Berlin, 1987) di Wim Wenders

Damiel e Cassiel sono due angeli discesi nella Berlino degli anni '80 durante la "guerra fredda". Invisibili alla gente ne osservano affascinati la vita, registrandone il flusso di pensieri e di emozioni, testimoni eterni del tempo ma incapaci di intervenire per mutarne gli esiti. Ma un giorno Damiel s'innamora di Marion, una donna tanto bella quanto sola, scegliendo così di diventare un uomo mortale. Fiaba malinconica di struggente bellezza e di grande fascino ipnotico, girata "di getto" da Wenders senza un autentico copione ma basandosi su forti suggestioni indotte dalle poesie di Rainer Maria Rilke. Potente elegia sul tema degli "angeli caduti" è, in realtà, un inno umanista ed un omaggio contemplativo alla memoria storica della "città del muro", amata dal regista e celebrata già nel titolo. Ha una straordinaria fotografia evocativa che esalta  luoghi storici della capitale tedesca: la Biblioteca di Stato, la statua della Vittoria, il muro della vergogna, simbolo della contrapposizione ideologica tra due mondi opposti.  La vicenda amorosa tra l'angelo e la trapezista è una pagina di tenera poesia, struggente ed elegante. Pietra miliare nella filmografia di Wenders, ha diviso la critica ed è stato premiato al 40° Festival di Cannes per la migliore regia.

Voto:
voto: 4/5

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