lunedì 16 dicembre 2013

Zodiac (Zodiac, 2007) di David Fincher

San Francisco, 1969. Un misterioso serial killer, che si fa chiamare Zodiac, uccide spietatamente bersagli casuali nella zona della Bay Area e sfida apertamente la polizia con una serie di lettere deliranti e messaggi cifrati. Dopo cinque vittime e due feriti miracolosamente sopravvisuti continuerà la sua corrispondenza con i giornali locali fino al 1974, per poi sparire nell'ombra. Due giornalisti ed un detective indagarono a lungo sul caso, arrivando a mettere in gioco la loro vita privata e professionale pur di svelare l'identità del misterioso omicida, ma senza risultati definitivi. L'inafferrabile Zodiac è ancora oggi senza un nome, sebbene il caso non sia ancora stato ufficialmente chiuso. Ma, dopo la morte del maggiore indiziato, le indagini versano in una situazione di stallo. Il film è tratto dai racconti del giornalista Robert Graysmith (interpretato da Jake Gyllenhaal) che ha coltivato un'autentica ossessione per il caso Zodiac ed i suoi tanti misteri, dedicandovi gran parte della sua vita ed è narrato attraverso il suo punto di vista. Dodici anni dopo il grande successo di "Seven", l'ottimo David Fincher, uno dei migliori registi contemporanei, ritorna al thriller con lo splendido "Zodiac", ingiustamente passato in sordina rispetto al suo grande valore. Il risultato è un eccellente film inchiesta, dal ritmo compassato, esteticamente sontuoso e dalla concezione prossima al cinema classico. "Zodiac" è un thriller unico nel suo genere, atipico ed anti-spettacolare, più attento allo scandaglio psicologico dei personaggi ed agli effetti dell'operato dell'assassino sulle loro vite, che all'azione tipica delle pellicole sui serial killer. Il misterioso Zodiac resta sempre fuori fuoco, ineffabile minaccia incombente, rispetto alla maniacale opera di ricerca e decodifica compiuta dai tre protagonisti: i giornalisti Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) e Paul Avery (Robert Downey Jr.) ed il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo). Insomma è soprattutto un film su un'ossessione che una classica crime story. Nonostante i tanti dialoghi ed una certa lunghezza, il film avvince fino alla fine, immergendo totalmente lo spettatore nell'assillante caccia compiuta dai protagonisti, contro tutto e tutti. Fincher ci regala un'altra regia magistrale con uno stile sobrio e pregevole, con una fotografia straordinaria, con la perfetta ricostruzione ambientale e con la sapiente direzione di un cast molto ispirato. Alcune sequenze, come il delitto sul lago o quello nel taxi, sono autentiche perle cinematografiche. Film imperdibile, assolutamente consigliato a tutti gli amanti delle pellicole di qualità lontane dagli stereotipi hollywoodiani. Un'autentica chicca del film è la scena in cui due dei protagonisti vanno al cinema a vedere "Dirty Harry" (1971) (in italiano "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo") di Don Siegel con Clint Eastwood protagonista assoluto. Forse non tutti sanno che il killer del film di Siegel, Scorpio, fu ispirato da Zodiac e dalle sue nefaste azioni, che, in quegli anni, colpirono enormemente la fantasia popolare e l'opinione pubblica americana.

Voto:
voto: 4,5/5

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