San Francisco, 1969. Un misterioso serial killer, che si fa chiamare Zodiac,
uccide spietatamente bersagli casuali nella zona della Bay Area e sfida
apertamente la polizia con una serie di lettere deliranti e messaggi
cifrati. Dopo cinque vittime e due feriti miracolosamente sopravvisuti
continuerà la sua corrispondenza con i giornali locali fino al 1974, per
poi sparire nell'ombra. Due giornalisti ed un detective indagarono a
lungo sul caso, arrivando a mettere in gioco la loro vita privata e
professionale pur di svelare l'identità del misterioso omicida, ma senza
risultati definitivi. L'inafferrabile Zodiac è ancora oggi senza un
nome, sebbene il caso non sia ancora stato ufficialmente chiuso. Ma,
dopo la morte del maggiore indiziato, le indagini versano in una
situazione di stallo. Il film è tratto dai racconti del giornalista Robert Graysmith
(interpretato da Jake Gyllenhaal) che ha coltivato un'autentica
ossessione per il caso Zodiac ed i suoi tanti misteri, dedicandovi gran
parte della sua vita ed è narrato attraverso il suo punto di vista. Dodici anni dopo il grande successo di "Seven", l'ottimo David Fincher, uno dei migliori registi contemporanei, ritorna al thriller con lo splendido "Zodiac",
ingiustamente passato in sordina rispetto al suo grande valore. Il
risultato è un eccellente film inchiesta, dal ritmo compassato,
esteticamente sontuoso e dalla concezione prossima al cinema classico.
"Zodiac" è un thriller unico nel suo genere, atipico ed
anti-spettacolare, più attento allo scandaglio psicologico dei
personaggi ed agli effetti dell'operato dell'assassino sulle loro vite,
che all'azione tipica delle pellicole sui serial killer. Il misterioso
Zodiac resta sempre fuori fuoco, ineffabile minaccia incombente,
rispetto alla maniacale opera di ricerca e decodifica compiuta dai tre
protagonisti: i giornalisti Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal) e Paul
Avery (Robert Downey Jr.) ed il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo).
Insomma è soprattutto un film su un'ossessione che una classica crime
story. Nonostante i tanti dialoghi ed una certa lunghezza, il film
avvince fino alla fine, immergendo totalmente lo spettatore
nell'assillante caccia compiuta dai protagonisti, contro tutto e tutti.
Fincher ci regala un'altra regia magistrale con uno stile sobrio e
pregevole, con una fotografia straordinaria, con la perfetta
ricostruzione ambientale e con la sapiente direzione di un cast molto
ispirato. Alcune sequenze, come il delitto sul lago o quello nel taxi,
sono autentiche perle cinematografiche. Film imperdibile, assolutamente
consigliato a tutti gli amanti delle pellicole di qualità lontane dagli
stereotipi hollywoodiani. Un'autentica chicca del film è la scena in cui due dei protagonisti vanno al cinema a vedere "Dirty Harry"
(1971) (in italiano "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo") di
Don Siegel con Clint Eastwood protagonista assoluto. Forse non tutti
sanno che il killer del film di Siegel, Scorpio, fu ispirato da Zodiac e
dalle sue nefaste azioni, che, in quegli anni, colpirono enormemente la
fantasia popolare e l'opinione pubblica americana.
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