lunedì 16 dicembre 2013

Danza macabra (1964) di Antonio Margheriti

Piccolo gioiello, purtroppo poco conosciuto, dell’horror gotico italiano diretto da Anthony M. Dawson, al secolo Antonio Margheriti, abile artigiano del nostro cinema “di genere”, divenuto regista di culto dopo la rivalutazione di quel cinema pioneristico avvenuta negli anni ‘90. Girato in soli 15 giorni e con mezzi di fortuna, il film racconta le vicende del giornalista Alain Foster, che scommette con lo scrittore Edgar Allan Poe di trascorrere l’intera notte del 2 novembre nel castello abbandonato di Lord Blackwood, in cambio di 100 sterline. Qui incontra Elizabeth (l’icona horror Barbara Steele onnipresente in tutte le produzioni italiane di quel periodo), una donna misteriosa ed affascinante che lo conduce, attraverso le sale dell’antico maniero, in un viaggio onirico e inquietante, attraverso oscure apparizioni, costrette a rivivere le sanguinose vicende che le condussero alla morte. Foster, invaghitosi della bella accompagnatrice, ignora però che gli spettri degli antichi abitatori del castello necessitano di una vittima sacrificale per poter risorgere, anche solo per una notte. E’ senza dubbio il miglior film di Margheriti: narrativamente avvincente, con delle notevoli atmosfere surreali intrise di venature sensuali, come il tema dell’amore saffico qui coraggiosamente accennato. Negli anni ’70 Margheriti ne ha anche girato un fiacco remake a colori. Da recuperare, per gli amanti del gotico italiano.

Voto:
voto: 3,5/5

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