Piccolo gioiello, purtroppo poco conosciuto, dell’horror gotico
italiano diretto da Anthony M. Dawson, al secolo Antonio Margheriti,
abile artigiano del nostro cinema “di genere”, divenuto regista di culto
dopo la rivalutazione di quel cinema pioneristico avvenuta negli anni
‘90. Girato in soli 15 giorni e con mezzi di fortuna, il film racconta
le vicende del giornalista Alain Foster, che scommette con lo scrittore
Edgar Allan Poe di trascorrere l’intera notte del 2 novembre nel
castello abbandonato di Lord Blackwood, in cambio di 100 sterline. Qui
incontra Elizabeth (l’icona horror Barbara Steele onnipresente in
tutte le produzioni italiane di quel periodo), una donna misteriosa ed
affascinante che lo conduce, attraverso le sale dell’antico maniero,
in un viaggio onirico e inquietante, attraverso oscure apparizioni,
costrette a rivivere le sanguinose vicende che le condussero alla morte.
Foster, invaghitosi della bella accompagnatrice, ignora però che gli
spettri degli antichi abitatori del castello necessitano di una vittima
sacrificale per poter risorgere, anche solo per una notte. E’ senza
dubbio il miglior film di Margheriti: narrativamente avvincente, con
delle notevoli atmosfere surreali intrise di venature sensuali, come
il tema dell’amore saffico qui coraggiosamente accennato. Negli anni ’70
Margheriti ne ha anche girato un fiacco remake a colori. Da
recuperare, per gli amanti del gotico italiano.
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