martedì 1 giugno 2021

Ho sposato una strega (I Married a Witch, 1942) di René Clair

Da un romanzo di Thorne Smith. Salem, 1690: uno stregone e sua figlia vengono arsi sul rogo in pubblica piazza e, prima di morire, lanciano un anatema contro la famiglia dell'uomo che li ha condannati, il giudice Wooley. Nel 1942 gli spiriti erranti dei due si reincarnano per vendicarsi di uno dei discendenti, Wallace Wolley, candidato alla carica di governatore. La strega prende le sembianze di Jennifer, bionda e bellissima, che fa subito perdere la testa all'uomo, in procinto di sposarsi con una donna insopportabile. Ma l'imprevedibilità di Cupido metterà in crisi il piano della strega. Il secondo film hollywoodiano del francese René Clair è una deliziosa commedia fantastica, un surreale concentrato di romanticismo anticonvenzionale, umorismo brillante ed effetti speciali di grande impatto visivo per l'epoca, che si traducono in una serie di trovate (soprannaturali) assolutamente irresistibili. E' grazie a questo film che il regista riuscì a portare negli Stati Uniti quell'estro creativo e quell'ironia frizzante che lo aveva contraddistinto nelle sue pellicole europee. Alla sceneggiatura collaborò anche il grande Dalton Trumbo (e si vede, i dialoghi scoppiettanti portano la sua firma), mentre Preston Sturges, inizialmente coinvolto nel progetto in qualità di produttore, decise di abbandonarlo per divergenze artistiche insanabili con il regista. Fu il film che consolidò definitivamente il breve mito di Veronica Lake come nuova diva di Hollywood, a cominciare dalla moda dei capelli lunghi con un'onda sul lato destro che le copriva un occhio (poi chiamata "peekaboo bang"), che fu subito imitata da tantissime donne. Il protagonista maschile è invece Fredric March, che prese il posto di Joel McCrea, che rifiutò di lavorare nuovamente con la Lake (a suo dire, per il suo caratteraccio) dopo l'esperienza de I dimenticati (1941) di Preston Sturges. Il film ebbe un grande successo, grazie alla particolarità della storia, al fascino della Lake e all'efficacia degli effetti visivi, e diede origine ad una celeberrima sitcom televisiva degli anni '60 (Bewitched), un remake italiano, Mia moglie è una strega (1980) di Castellano e Pipolo con Eleonora Giorgi e Renato Pozzetto, ed uno americano, Vita da strega (Bewitched, 2005) di Nora Ephron con Nicole Kidman.
 
Voto:
voto: 4/5

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