Nella piccola cittadina costiera di Astoria (Oregon), i fratelli Walsh (il piccolo Mikey e il maggiore Brandon) temono per la loro casa, posta nella zona dei Goon Docks destinata ad una vasta opera di ristrutturazione, con conseguente rischio di sfratto e abbattimento. Quando Mikey trova in soffitta la vecchia mappa di un tesoro nascosto in zona da un pirata, vede in questo evento un segno del destino e la possibilità di salvare la propria abitazione grazie al denaro ricavato dal ritrovamento. Il ragazzino convince altri sei adolescenti (compreso suo fratello) a lanciarsi nell'avventurosa caccia al tesoro attraverso un labirinto nascosto di tunnel sotterranei, grotte segrete e insidiosi trabocchetti. Ma sulle tracce del bottino c'è anche una stramba famiglia di criminali italo-americani. Celebre film d'avventura per ragazzi, prodotto da Steven Spielberg, scritto da Chris Columbus e diretto da Richard Donner con toni da commedia adolescenziale d'azione e con un forte senso della meraviglia visiva (essenzialmente basata sugli incredibili set artigianali ricostruiti in studio, che riproducono nei minimi dettagli le mirabolanti ambientazioni della storia). E' una pellicola per famiglie, leggera e gradevole, che divenne immediatamente un grande cult generazionale degli anni '80 e anche della decade successiva, ma che, alla visione odierna, potrà sicuramente apparire ingenua, datata e destare un sensazione di ridicolo o di tenerezza a seconda dell'età e della sensibilità dello spettatore. Più che la mano di Donner è perfettamente visibile l'influenza estetica e sentimentale dello Spielberg degli anni '80 (quello di E.T. e di Indiana Jones), che fu anche autore del soggetto iniziale da cui venne tratta l'idea del film. E' un'opera sognante che affianca la magia e la fantasia del mondo adolescenziale ad una grande avventura "per adulti", dando vita ad una favola spericolata che, tra azione e romanticismo, mira ad intrattenere il pubblico, conducendolo per mano, dopo qualche batticuore, verso l'inevitabile lieto fine. Alla sua uscita ebbe un ottimo successo e lanciò giovani attori come Josh Brolin e Sean Astin. Da segnalare i simpatici cameo di Steven Spielberg (padre spirituale dell'operazione) e della cantante Cindy Lauper, interprete del brano "The Goonies 'R' Good Enough", scritto appositamente per la colonna sonora della pellicola. Per molti cinquantenni e sessantenni di oggi, questo film rappresenta ancora un nostalgico patrimonio emotivo dei propri ricordi di gioventù. Il titolo, intraducibile e giustamente non tradotto in italiano, si riferisce all'appartenenza dei piccoli protagonisti al quartiere Goon Docks. Per la cronaca in lingua inglese "goon" sta per "svitato" o "fuori di testa", mentre la sua estensione in slang americano, "goony", può essere tradotta come "sfigato" o "perdente", creando così il gioco di parole che ovviamente si perde nelle altre lingue.
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