giovedì 2 settembre 2021

Io sono leggenda (I Am Legend, 2007) di Francis Lawrence

New York, 2012. Un virus misterioso ha devastato la città, e probabilmente il mondo, trasformando le persone in orridi vampiri che si nascondono di giorno e imperversano di notte, spargendo la morte e il contagio. Un solo uomo è sopravvissuto, Robert Neville, un brillante virologo che vaga nelle ore diurne nella grande metropoli deserta insieme al suo cane in cerca di cibo, risorse utili ed eventuali segnali di altri superstiti. Invece, al calare delle tenebre, si barrica nel suo appartamento, sperando di sfuggire ai famelici "infetti" che gli danno la caccia, e cerca di trovare una soluzione scientifica al problema attraverso i suoi studi in laboratorio. Psicologicamente provato dalla drammatica condizione di "ultimo uomo sulla Terra", dalle giornate sempre uguali e dallo stress per il costante stare all'erta, Neville inizia a dare gli evidenti segni di chi sta perdendo la speranza. Ma un inatteso evento gli restituisce la voglia di lottare. Questo horror apocalittico di Francis Lawrence è il terzo adattamento cinematografico del romanzo di culto "I Am Legend" di Richard Matheson, e anche il peggiore. E' un film di fantascienza d'azione tipicamente hollywoodiano, grandioso nella potente messa in scena, spettacolare nei notevoli effetti visivi, ma anche vuoto, insipido, superficiale, privo di anima e di spessore, specialmente nella seconda parte dove predomina totalmente l'accumulo di action e l'estetica del "video gioco" prende il sopravvento sul cinema. Affascinante, invece, la prima metà del film, in cui il protagonista, egregiamente interpretato dall'affidabile divo Will Smith, è sempre in scena da solo e parla con sè stesso o con il suo cane, sfoggiando anche una vasta gamma di espressioni e tormenti interiori, oltre alla esuberante e avvenente fisicità. Grande successo al botteghino e consensi unanimi della critica per la bella prova dell'attore di Filadelfia, che al box office è sempre un'assoluta garanzia. Ma nel film non c'è praticamente nient'altro e tutti i sottotesti, il fascino evocativo e la suggestione metaforica del romanzo di Matheson svaniscono senza lasciare la minima traccia. Nel cast, oltre ad Alice Braga, compare anche Willow Smith, figlia del protagonista.
 
Voto:
voto: 2,5/5

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