giovedì 27 luglio 2017

Brian di Nazareth (Life of Brian, 1979) di Terry Jones

Vita e morte di Brian, giudeo maldestro coetaneo e compaesano di Gesù. Scambiato ripetutamente per il redentore riceve la visita del Re Magi, entra a far parte di un gruppo di ribelli che intende scacciare l'oppressore romano e, dopo essere divenuto un idolo delle folle per una serie di equivoci, finisce crocefisso per sbaglio, scambiato per il vero Messia. Sfacciata commedia farsesca dei tremendi Monty Python, spudorato gruppo composto da sei comici britannici che riscossero un certo successo negli anni '70 e di cui facevano parte anche i registi Terry Jones e Terry Gilliam. L'oggetto della parodia (la vita di Gesù Cristo) lo rende un prodotto esplosivo da "maneggiare con cura", che infatti suscitò un vespaio di polemiche alla sua uscita. Bandito dalla Chiesa cattolica, che lo accusò apertamente di offensiva blasfemia, uscì in Italia soltanto nel 1991. Come sottolineato da Michael Palin, altro componente del gruppo di "ragazzacci", il film fece arrabbiare tutti gli esponenti di tutte le religioni e questo voleva dire, secondo la sua logica irriverente, che aveva raggiunto il suo obiettivo. Al di là di ogni moralismo e di ogni preconcetto censorio va detto che Brian di Nazareth è una caotica carnevalata più chiassosa che cattiva, più grossolana che pungente, un accumulo di situazioni ridicole, momenti kitsch e cadute nel greve in cui le scene realmente divertenti si contano sulle dite di una mano. Tanto rumore per nulla ? Si e No. Si perchè la pellicola non prende in giro la figura del Cristo ma, piuttosto, rivolge le sue attenzioni ai personaggi di contorno e al fanatismo ideologico collettivo, a prescindere dal credo religioso. Si perchè la satira è superficiale e grezza, alla ricerca di un umorismo becero che non risulta mai davvero tagliente, perchè non possiede la sottigliezza necessaria per raggiungere un'ironia realmente mordace. No perchè l'accostamento di volgarità e trivialità ad una vicenda storica indubbiamente tragica in cui molte persone credono (a torto o a ragione), sarà pure una birichinata goliardicamente stimolante ma anche poco elegante e poco rispettosa della sensibilità altrui. Specialmente per i modi utilizzati, più che per l'azione vera e propria, perchè la satira è un segno di forza, di libertà e di intelligenza e si può ridere di tutto, ma lo stile conta. Eccome se conta. Pasticciato e pasticcione, poco omogeneo nella sua struttura a gag, più sciocco che irriverente per la sua mancanza di fine perfidia, risulta un po' più divertente nella versione in lingua originale per certi particolari giochini linguistici che potranno essere colti solo dagli anglofoni più esperti.

Voto:
voto: 2/5

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