Benjamin
Barker, barbiere londinese condannato dal losco giudice Turpin per un reato di
cui è innocente, viene condannato ai lavori forzati in una lontana colonia
penale australiana. In realtà Turpin, che è da sempre invaghito della bella
moglie di Barker, Lucy, ha disposto l’ingiusta condanna solo per allontanare il
suo rivale in amore ed avere campo libero con la donna. Dopo che questa ha
rifiutato più volte la sua corte serrata, il perfido Turpin la violenta,
causandone il suicidio per la vergogna. Fuggito rocambolescamente dalla sua
prigione agli antipodi, Barker ritorna a Londra dopo 15 anni, assume l’identità
fittizia di Sweeney Todd e si apre una bottega da barbiere sopra lo squallido
negozio di dolci salati di Mrs. Lovett. Dopo aver saputo della tragica sorte di
sua moglie e di sua figlia Joanna passata sotto la patria potestà del crudele Turpin,
Todd stabilisce una macabra alleanza con la Lovett per attuare una sanguinosa
vendetta: il nostro taglierà la gola con un affilato rasoio a tutti coloro che
lo hanno accusato e imprigionato, dopo averli fatti accomodare come clienti
nella sua bottega, per poi calare i corpi nel locale sottostante tramite una
botola, dove la Lovett ne farà macinato di carne per i suoi pasticcini salati.
Macabro horror musicale di Tim Burton, tratto da una vecchia leggenda londinese
forse ispirata ad un reale fatto di cronaca, secondo cui le vittime del
diabolico barbiere furono addirittura 160. La leggenda ha poi dato vita ad un
musical di grande successo e quindi ad un dramma teatrale che hanno preceduto
il film in questione, rendendo il vendicatore Sweeney Todd un popolare antieroe
britannico, una sorta di antesignano del più celebre Jack lo squartatore. Il
regista americano ne ha tratto un adattamento stracolmo di musica, di
invenzioni visive, di immagini orripilanti, di atmosfere cupe e di delitti
sanguinosi, in cui lo splatter
abbonda e il sangue scorre gioiosamente a fiumi. Sesta collaborazione tra Tim
Burton e il suo attore feticcio Johnny Depp, questo film tetro ed eccessivo è
più sbilanciato dal versante dell’horror raccapricciante di bassa lega che da
quello del genio visionario, e risulta quindi più riuscito dal punto di vista
musicale (gli attori cantano tutti con la loro voce e sono tutti bravissimi)
che da quello strettamente cinematografico. Vale soprattutto per le buone prove
del cast (che annovera, oltre all’istrione Depp con zazzera e sfumatura bianca,
Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Sacha Baron Cohen e Timothy Spall) e per le
straordinarie scenografie di Dante Ferretti e di sua moglie Francesca Lo
Schiavo (entrambi premiati con l’Oscar) che hanno ricostruito brillantemente
una Londra gotica di inquietante fascinazione oscura.
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