mercoledì 26 luglio 2017

Il tempo delle mele (La boum, 1980) di Claude Pinoteau

Vic, graziosa brunetta francese di 13 anni, si affaccia curiosa alle soglie dell'adolescenza tra sogni e paure. Mentre i suoi genitori sono in crisi coniugale, la ragazza può contare su una bisnonna arzilla e birichina che le dispensa consigli amorosi su come trattare i ragazzi della sua età. Dopo il primo grande amore, consumato in fretta e volato via come una piuma al vento, eccone arrivare subito un altro all'orizzonte con aspettative ancora più grosse. Briosa commedia rosa francese, fresca e leggera, sul delicato passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Nell'inquietudine acerba di Vic si rispecchiano quelle ben più grandi del mondo dei così detti "maturi" (i suoi genitori che stanno per separarsi), dimostrando che l'amore è una forza misteriosa, ineffabile e fugace a tutte le età, e che l'esperienza in materia non è mai troppa. Furbo nel suo mieloso sentimentalismo e accattivante per la spontaneità della protagonista, ebbe un enorme quanto inatteso successo internazionale, diventando un piccolo cult per la generazione dei teenager. Innocuo e ruffiano ma non petulante, il film ha una sua dimensione incosciente e giocosa, ha imposto la giovane Sophie Marceau come volto nuovo del cinema francese ed è rimasto nell'immaginario giovanile per la celebre scena di culto del bacio in discoteca, sulle note della romanticissima "Reality", cantata da Richard Sanderson, che Vic ascolta nelle cuffie del walkman. E se qualche adolescente del 1980 sostiene di non aver mai fantasticato su questa sequenza è sicuramente un bugiardo spudorato. Completano il cast Brigitte Fossey, Claude Brasseur e Denise Grey. La pellicola, visto il notevole successo al botteghino, ha avuto anche in seguito ufficiale, sempre con la Marceau protagonista. Ma in Italia ebbero la grande idea di spacciare L'étudiante (1988), commedia di Claude Pinoteau con Sophie Marceau protagonista, per un "falso" sequel, intitolandolo, con una certa cialtroneria, Il tempo delle mele 3, al solo scopo di attirare il pubblico in sala. Della serie: "italiani, brava gente".

Voto:
voto: 2,5/5

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