Nell’agosto
del 1997 la tragica morte improvvisa della principessa Diana sconvolge il
popolo britannico e mette in grande difficoltà la famiglia reale, in bilico tra
il rigido protocollo di corte, il tradizionale aplomb da mantenere ad ogni costo, l’imbarazzo per la relazione
della defunta con Dodi Al Fayed, la paura di uno scandalo, la commozione per la
perdita e il timore delle conseguenze politiche di un gesto non gradito ai
sudditi. Il giovane primo ministro Tony Blair, scaltro e dinamico, capisce
subito che la cosa peggiore da fare è l’imbalsamata reticenza emozionale
rispetto al dolore che il popolo inglese manifesta pubblicamente, e fa di tutto
per spingere la regina Elisabetta II ad abbandonare i formalismi (e le
insofferenze verso una figura ingombrante e mai amata come quella di Lady D.),
scendere dal piedistallo e compiere un gesto di empatia e di cordoglio che la
riavvicini al sentire comune dei britannici. Tra fiction e filmati reali di repertorio, retroscena romanzati e
ammirevole ricostruzione documentale di quella settimana che fece tremare la
corona britannica, Stephen Frears dirige con sicurezza e personalità questo
dramma pungente, toccante e dal tono finemente satirico. Non privo di ironia
sardonica e di graffi caustici che non risparmiano nè l’istituzione monarchica
nè l’arrivismo rampante del primo ministro, il film intrattiene con gusto e
intelligenza, riuscendo a divertire e a commuovere con un garbo misurato che
non supera mai la soglia della retorica strappalacrime. Ammirevole il lavoro di
cesello della regia, il realismo delle ambientazioni e la grande
interpretazione di un cast solidissimo in cui svetta la protagonista Helen
Mirren, praticamente perfetta nella sua fiera e dolente imperturbabilità di
facciata, il cui sguardo profondo nasconde un tumulto di sensazioni interiori.
La Mirren ci restituisce un ritratto stupefacente e sincero di Elisabetta II, vincendo
tutti i premi che si potevano vincere in quella stagione (premio Oscar, Coppa
Volpi al Festival di Venezia, Golden Globe, BAFTA, etc.). Molto buone anche le
prove di Michael Sheen come Tony Blair e James Cromwell nel ruolo del Principe
Filippo. Col tocco felpato e senza sensazionalismi Frears realizza una
pellicola accattivante che sa toccare le corde delle emozioni, mettendosi in
linea con i sentimenti del pubblico. Memorabile la sequenza dell’incontro con
il cervo nella quiete della tenuta reale.
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