lunedì 31 luglio 2017

Sfida a White Buffalo (The White Buffalo, 1977) di J. Lee Thompson

Nel 1874 un gigantesco bisonte bianco terrorizza la regione delle Montagna Nere nel Dakota, diventando il tormento di cacciatori, pionieri e indiani. Il celebre pistolero solitario Wild Bill Hickok, ossessionato dalla mostruosa creatura che gli appare ogni notte nel sonno sotto forma di angoscioso incubo, decide di dargli la caccia insieme ad un anziano e fedele amico. Nel viaggio verso i territori impervi e pericolosi delle Montagna Nere, ai due uomini si unisce il fiero Sioux Crazy Horse, che intende vendicare la sua piccola figlia uccisa dal feroce animale. L'avventurosa sfida tra il gigante bianco e i tre cacciatori sarà all'ultimo sangue. Dal romanzo "The White Buffalo" di Richard Sale, autore anche della sceneggiatura, il roccioso J. Lee Thompson ha tratto una stravagante commistione tra western, avventura, romanzo fantastico e horror, che si inserisce nell'abusato filone degli animali assassini (molto in voga negli anni '70 dopo lo straordinario successo de Lo squalo) cercando invano di cavalcarne l'onda. Stavolta il mostro da abbattere è un bisonte bianco formato extra large, dotato di incredibile forza e con un diabolico accanimento nel fare a pezzi gli umani. La creatura, realizzata dal nostro grande specialista Carlo Rambaldi, riesce a provocare la giusta inquietudine quando non si vede esplicitamente a figura intera (vedi le sequenze oniriche tratte dai cupi sogni di Hickok), ma, nello scontro finale, sfiora ripetutamente il ridicolo per le le movenze che ne sanciscono impietosamente l'essenza fasulla. Anche l'intera parte di avvicinamento al luogo fatale della disfida è lenta, prolissa, prevedibile e totalmente priva del giusto respiro da grande avventura epica. Del tutto sprecato il cast (che annovera Charles Bronson, Will Sampson, Jack Warden, Kim Novak e John Carradine) per un film scialbo, innocuo e francamente irritante come ennesimo "clone" mascherato della pellicola di Spielberg (e ovviamente del "Moby Dick" di Melville). Da salvare la suggestiva colonna sonora del leggendario John Barry.

Voto:
voto: 2/5

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