François ritorna nel suo piccolo villaggio di origine dopo dieci anni di assenza e ritrova il vecchio amico Serge, che ormai è diventato un poco di buono, alcolizzato e insolente nei confronti della moglie Yvonne. Nel tentativo di aiutare l'amico, François scopre che Yvonne ha dato alla luce un figlio morto e adesso è nuovamente incinta, ma molto preoccupata a causa dell'infausto precedente. Come farebbe un vero amico sincero, François decide di affrontare Serge a muso duro per metterlo davanti alle sue responsabilità. Le beau Serge è un film importante per diversi motivi. E' l'esordio cinematografico di Claude Chabrol, uno dei più grandi registi francesi. E' unanimemente considerato il primo film della Nouvelle Vague, fondamentale movimento artistico e culturale che cambiò per sempre la storia del cinema dando vita a numerosi capolavori assoluti. E' un intenso dramma sociale che rielabora le esperienze personali del regista descrivendo con lucido realismo la grettezza, l'ipocrisia, i pettegolezzi e le ingenuità di un ambiente di provincia visti con l'occhio critico di chi ha avuto altre esperienze in ambiti più emancipati, colti e mentalmente aperti. Tuttavia l'autore non lesina bonario affetto e malinconica nostalgia verso alcuni luoghi, personaggi o tradizioni che hanno segnato sentimentalmente la sua infanzia (Chabrol fece ritorno al suo paesino, Creuse, dopo diversi anni di vita in città e il soggetto del film è basato su questa reale esperienza). La messa in scena semplicistica e a tratti amatoriale deriva dalla scarsezza di mezzi e dalla poca esperienza dell'autore, in un film che ha tanto cuore e tanta verità ma che è anche tecnicamente acerbo e spesso ingenuo. Presentato al Festival di Cannes riscosse un buon successo di critica e pubblico e questo convinse definitivamente Chabrol a dedicarsi alla regia cinematografica. I due interpreti principali, Jean-Claude Brialy e Gérard Blain, divennero i primi volti famosi del nuovo movimento appena sorto (anche se a livello inconsapevole), la Nouvelle Vague.
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