Il medico chirurgo Susan Wheeler lavora in un moderno ospedale di Boston ed ha una relazione altalenante con il collega Mark Bellows. Quando una sua amica finisce in coma irreversibile per complicazioni insorte dopo un banale intervento di raschiamento, la Wheeler, non convinta delle spiegazioni ufficiali, inizia ad indagare insieme al suo scettico compagno e scopre che ci sono stati diversi casi analoghi, aventi tutti in comune la medesima sala operatoria e il successivo trasferimento dei pazienti al Jefferson Institute. Ormai invischiati in una storia pericolosa, i due medici non intendono fermarsi e porteranno alla luce una orribile verità. Angosciante thriller di ambientazione ospedaliera, diretto con ritmo teso da Michael Crichton e tratto dal romanzo omonimo di Robin Cook. Efficace nella costruzione della suspense, estremamente carico di dettagli realistici nelle spiegazioni mediche (al limite del morboso), ben memore della lezione hitchcockiana (che spinge lo spettatore a identificarsi con la protagonista) e un po' grossolano nella denuncia populista ai lati oscuri del sistema sanitario, vale soprattutto per la messa in scena avvincente e per la potenza visiva di alcune sequenze, come quella, memorabile, della grande sala vuota con i corpi nudi dei comatosi sospesi a cavi e tenuti in vita da tubi endovenosi. Una imperdonabile leggerezza svelarla anzi tempo già nel poster del film. Nel cast citiamo Geneviève Bujold, Michael Douglas (in uno dei suoi primi ruoli da protagonista), Richard Widmark, Rip Torn ed anche nomi come Ed Harris e Tom Selleck in ruoli secondari. I nostalgici degli anni '70 ne apprezzeranno sicuramente l'estetica e le atmosfere.
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