Un aereo militare che trasporta una pericolosa arma batteriologica precipita al suolo e diffonde una nube tossica nei pressi di una piccola città della Pennsylvania, che viene immediatamente posta in isolamento sotto uno stretto presidio militare armato. Il virus diffuso dalla nube provoca nell'essere umano che ne viene a contatto una violenta pazzia che degenera in una incontrollabile furia omicida. Sarà l'inizio di un massacro, mentre alcuni superstiti cercano di fuggire ed un valente medico, che ha isolato il virus, cerca di preparare un antidoto. Il quarto lungometraggio del bravo regista americano ("padre" degli zombi), purtroppo recentemente scomparso, è un crudo apologo politico antimilitarista ed ecologista, pervaso da un profondo pessimismo e da una furiosa energia anarchica. Poco conosciuto dal grande pubblico, ma apprezzato da buona parte della critica che subito ne intuì la carica polemica e la lungimirante preveggenza, è una piccola perla nella filmografia dell'autore, la cui realizzazione tecnica (indubbiamente poveristica) non rende onore all'idea di base, a causa del budget esiguo con cui il film fu realizzato. Anche un certo formalismo stilistico ne attenua la portata caustica, per quanto la robustezza ideologica non venga affatto intaccata. Nel 2010 Breck Eisner ne ha diretto un remake non particolarmente riuscito, ma che ha avuto il merito di riaccendere i riflettori su questo lato in ombra della carriera di Romero.
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