mercoledì 19 luglio 2017

Paycheck (Paycheck, 2003) di John Woo

Michael Jennings è un geniale ingegnere informatico specializzato in lavori particolari: viene assoldato da clienti che gli chiedono di violare sistemi digitali per rubarne i segreti industriali e metterli a disposizione del committente. In cambio del servizio gli viene riconosciuto un lauto compenso economico, con la condizione vincolante che la sua memoria per tutto il periodo lavorativo venga totalmente cancellata. Ingaggiato dalla multinazionale ALLCOM, il cui capo è James Rethrick, suo vecchio amico d'infanzia, Jennings, a fronte di un'offerta irrinunciabile di 92 milioni di dollari, dovrà lavorare per tre anni ad un progetto segretissimo. A fine lavoro, dopo l'amnesia indotta che gli elimina tre anni di ricordi, Jennings si ritrova con una busta piena di oggetti generici senza un senso apparente, il conto in banca azzerato, una bella bionda di cui ricorda solo qualche fugace sguardo, gli agenti FBI che lo braccano e dei killer assoldati dalla ALLCOM che cercano di eliminarlo. Nel tentativo di recuperare la memoria il nostro deve lottare per la sua vita in una disperata corsa contro il tempo, cercando di decifrare il significato dei misteriosi oggetti contenuti nel plico. Thriller fantascientifico di John Woo tratto dal racconto "Paycheck" (1953) del grande Philip K. Dick, ormai impunemente "saccheggiato" dal cinema hollywoodiano che ne ha adattato tutte le migliori storie. Il maestro del genere action di Hong Kong, che si è evidentemente imborghesito al caldo sole di Los Angeles, dirige con mestiere un film adrenalinico dal ritmo frenetico, costruito come una fuga scandita dalle lancette dell'orologio, che si avvale di una prima parte indubbiamente affascinante a causa dell'avvincente intreccio da districare. Ma quando il mistero viene svelato e tutti i pezzi del puzzle vanno al loro posto, la pellicola diventa un banale prodotto d'azione fortemente stereotipato, facilmente prevedibile e infiacchito da una scialba storia d'amore. Gli evidenti echi hitchcockiani del primo segmento vengono sepolti da un diluvio di effetti speciali, sparatorie, inseguimenti e paradossi temporali, dando vita ad un minestrone insipido che sa di già visto. Anche il buon cast appare smarrito o sotto utilizzato, a partire da Ben Affleck inespressivo come sempre, Uma Thurman puramente decorativa, Aaron Eckhart cattivo convenzionale e poi ancora Paul Giamatti, Colm Feore e Joe Morton.

Voto:
voto: 2,5/5

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