mercoledì 19 luglio 2017

Master & Commander - Sfida ai confini del mare (Master and Commander: The Far Side of the World, 2003) di Peter Weir

Nel 1805, al tempo delle guerre napoleoniche, la fregata "HMS Surprise" della marina britannica, comandata dal capitano Jack Aubrey (detto "Lucky" per la sua proverbiale buona sorte), viene attaccata e danneggiata da una temibile nave da guerra francese, la "Acheron", più potente come capacità di fuoco e di stazza superiore. L'ardore patriottico di Aubrey si scontra spesso con il razionalismo scientifico del suo amico e medico di bordo Dr. Stephen Maturin, ma, alla fine, la decisione finale sarà quella di inseguire il nemico francese attraverso le pericolose acque che separano l'Oceano Atlantico dal Pacifico, doppiando il temuto Capo Horn per poi risalire fino alle isole Galápagos. Imponente kolossal storico marinaresco di ampio respiro epico, di potente suggestione visiva e di sontuosa confezione tecnica. Film solido e compatto, quasi interamente ambientato su una nave, girato in condizioni di incredibile difficoltà ma con un risultato di stupefacente realismo, è diretto con classica misura dal maestro australiano che lascia ampio spazio alla recitazione degli attori, alla ricchezza dei costumi, alla magnificenza delle ricostruzioni scenografiche, alla forza evocativa degli elementi naturali (mare, sole, vento) in un tripudio visuale che riempie gli occhi, scalda il cuore e ci mette in contatto con quella sottile componente ancestrale, presente in ciascuno di noi, che da sempre sogna la grande avventura. Numerose le sequenze memorabili: dall'attacco navale nella nebbia alla tempesta a Capo Horn, fino alla meravigliosa parte nelle Galápagos, di abbagliante bellezza e di pura altezza poetica, che ci ricorda la grande passione dell'autore per la natura (che nei suoi film ricopre spesso un ruolo essenziale). E' anche un film di grande spessore psicologico su temi come l'amicizia virile, il cameratismo e lo scontro tra passione e ragione, incarnato dalla figura del capitano e da quella del dottore, facce opposte della stessa medaglia perché entrambi sono disposti a morire per il loro ideale (la Patria o la Scienza). Il confronto dialettico tra i due uomini, al riparo dell'intimità della cabina sotto coperta, mentre ciascuno utilizza i propri strumenti di lavoro, è un'altra sequenza magica di fine sottigliezza simbolica: amicizia e dovere possono convivere solo se accompagnate da un profondo rispetto reciproco e da una totale fiducia nell'onestà intellettuale dell'altro. Peter Weir realizza un'altra gemma preziosa della sua straordinaria carriera, premiata con due Oscar (fotografia e montaggio sonoro) su ben dieci nomination. Nel cast segnaliamo le grandi interpretazioni di Russell Crowe (davvero encomiabile per ecletticità e trasformismo) e Paul Bettany (indimenticabile il suo Dr. Maturin). Nonostante il buon successo di pubblico e gli elogi quasi unanimi della critica, un capolavoro di questo genere, così granitico, denso, suggestivo e, purtroppo, assai raro nel panorama cinematografico contemporaneo, non ha avuto tutta la risonanza che avrebbe invece meritato.

Voto:
voto: 4,5/5

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