Nel 1967 la giovane ricercatrice Dian Fossey, donna appassionata e determinata, si reca in Ruanda per studiare, da vicino e nel loro habitat naturale, il comportamento dei gorilla di montagna. Con infinita pazienza e sprezzo del pericolo la donna osserva gli animali, li avvicina, ne studia le abitudini, ne imita il linguaggio e la gestualità. Dian ha vissuto in Africa per 18 anni, insieme ai "suoi" gorilla, lottando per difenderli dai bracconieri e dagli affaristi europei, scontrandosi ripetutamente con le autorità locali che non volevano supportarla nella sua opera di salvataggio. Alla fine Dian è divenuta famosa, le sono stati dedicati articoli sui giornali e documentari, ed è riuscita ad impedire l'estinzione dei gorilla del Ruanda. Nel 1985 fu uccisa brutalmente da mano ignota, probabilmente perchè divenuta troppo scomoda. Biopic drammatico sulla vita di Dian Fossey, liberamente ispirato all'autobiografia "Gorillas in the Mist" scritta da lei stessa nel 1983. E' un film giusto, impegnato e ardente nella sua causa naturalistica, molto realistico nella messa in scena e scientificamente accurato. Perde colpi nelle parti che ritraggono la vita privata della Fossey, i suoi amori tormentati, le sue insicurezze emotive, utilizzando un approccio stereotipato da pellicola sentimentale che distoglie dal cuore pulsante della storia. Il suo punto di forza sono gli scenari di un'Africa insolita (tra montagne e foreste nebbiose), la veemente interpretazione di Sigourney Weawer (candidata all'Oscar come miglior attrice protagonista) e le emozionanti sequenze con i gorilla (la maggior parte dei quali erano uomini perfettamente truccati per l'occasione). Straordinari il make-up del grande Rick Baker e le musiche di Maurice Jarre, di suggestivo fascino evocativo.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento