domenica 23 maggio 2021

Zorba il greco (Alexis Zorbas, 1964) di Michael Cacoyannis

Basil, uno scrittore inglese di origini greche, giunge a Creta dove ha ereditato dai genitori una vecchia miniera in disarmo. Qui conosce Zorba, un greco vitale, ottimista, rozzo, incostante e innamorato della vita, che fa mille mestieri, prende tutto con leggerezza e non si perde mai d'animo. Zorba decide di aiutare Basil a riattivare la miniera con un piano ardimentoso e intanto i due amici si lasceranno anche andare a relazioni amorose. Gli eventi prenderanno una piega tragica ma la positività di Zorba non ne sarà intaccata. Dal romanzo omonimo di Nikos Kazantzakis, il regista greco Michael Cacoyannis ha tratto questo melodramma elegiaco sulla vacuità della vita, che accorda il filosofico concetto del "carpe diem" alla prorompente esuberanza del suo protagonista, che è il timone e la cifra stilistica del film. La morale è di vivere la vita godendosi i piaceri del "viaggio", rafforzandoli con fantasia, allegria e creatività, a prescindere da ciò che sarà la "meta". Perchè, come scritto da John Lennon in "Beautiful Boy": "La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti". Il film ebbe un grande successo internazionale a causa dei suoi indiscutibili punti di forza: il fascino insolito delle ambientazioni (una Grecia rurale e primordiale, calda e seducente nella sua fisicità terragna, immersa in scenari naturali incantevoli), la contagiosa energia di un protagonista "bigger than life" (magistralmente caratterizzato da Anthony Quinn in uno dei suoi ruoli più famosi) e le splendide musiche "ambientali" di Mikīs Theodōrakīs (il sirtaki che possiamo ascoltare nella celebre scena della danza di Zorba sulla spiaggia di Stavros è divenuto in seguito un ballo popolare della tradizione greca). I toni veristi, la commedia e la tragedia si intrecciano sinuosamente con respiro ampio e forte, sul proscenio di una natura incantata e incontaminata e sulle note di un sirtaki dal sapore antico, magico, tribale, che contiene echi di passate civiltà mediterranee. Oltre al mattatore Quinn sono magnifiche anche le due interpreti femminili: Irene Papas e Lila Kedrova. Tre premi Oscar: miglior attrice non protagonista (Lila Kedrova), scenografia (Vassilis Photopoulos) e fotografia (Walter Lassally).
 
Voto:
voto: 3,5/5

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