martedì 18 maggio 2021

Revolution (1985) di Hugh Hudson

Nel 1776, nelle colonie americane del nord est, iniziano i primi focolai della rivoluzione contro l'Inghilterra, che condurranno poi all'indipendenza ed alla nascita degli Stati Uniti d'America. I tre protagonisti del film sono persone comuni che saranno travolte dagli eventi bellici di quei giorni difficili e sanguinosi. Tom Dobb si vede sequestrare la sua barca da pesca, che è il suo unico mezzo di sostentamento, e decide di arruolarsi tra i coloni insorti, più per l'inerzia delle cose che per reali ideali bellicosi. Suo figlio quattordicenne, Ned, diventa invece un tamburino dell'esercito inglese e i due vivranno un periodo di separazioni e rincontri a causa della guerra. Tra loro si metteranno una giovane donna della ricca borghesia, Daisy McConnahay, fervente sostenitrice della causa rivoluzionaria, che vivrà una tenera storia d'amore con Tom, e uno spietato sergente al servizio di Sua Maestà britannica. Tra Boston, New York e Filadelfia, la rivoluzione scoppierà feroce e le vicende umane dei tre si accavalleranno a quelle della storia, che li sospingerà verso l'alba di una nuova era. Kolossal storico sentimentale di Hugh Hudson, denso di patriottismo eroico e di retorica romantica, narrativamente confuso e ideologicamente monocorde. L'epica è presente sono nelle grandi sequenze di battaglia, che, ironia della sorte, sono state tutte girate in Inghilterra, ma latita nella tensione drammaturgica, anche a causa di personaggi monolitici all'insegna di un greve manicheismo. Troppo cattivo il sergente inglese di Donald Sutherland, troppo istrione l'uomo comune di Al Pacino, troppo appassionata (politicamente) la bella patriota di Nastassja Kinski. Le cose migliori del film sono le ambientazioni naturali e le ricche scenografie, espressioni di una ricostruzione d'epoca sontuosa e visivamente imponente. Un grande spreco di soldi e di attori in un film che sembra più televisivo che cinematografico, con tutta la possibile negatività di questa accezione. Magari sarebbe stato il caso di guardarsi prima Giù la testa per imparare, dal nostro Sergio Leone, come raccontare una grande storia sullo sfondo di una rivoluzione (che, come da lezione suddetta, è un "atto di violenza", poco affine con eroismo, patriottismo, gloria, amore).
 
Voto:
voto: 2,5/5

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