sabato 22 maggio 2021

I ponti di Toko Ri (The Bridges at Toko-Ri, 1954) di Mark Robson

Durante la guerra di Corea, il tenente americano Harry Brubaker, sposato con figli, fa il pilota di aerei a reazione e rischia costantemente la vita in pericolose missioni. Quando gli viene dato l'incarico di bombardare i ponti di Toko-Ri, che si trovano in una posizione strategicamente importante ma ad alta densità di contraerei nemica, l'uomo si rende conto che potrebbe essere arrivata la sua ora. Prima di partire trascorre alcuni giorni felici a Tokyo con la sua famiglia, fino al momento della straziante separazione. Melodramma bellico ad alta tenuta spettacolare, diventato famoso per le magnifiche sequenze aeree, audaci e vertiginose, che gli valsero il premio Oscar agli effetti speciali. E' però anche un film di delicato romanticismo, con due protagonisti efficaci e finemente tratteggiati, interpretati da William Holden e da una luminosa Grace Kelly. Nel suo lato sentimentale, tenuto a freno con pudica misura, è un'elegia sul valore degli affetti familiari e sulla crudele logica della guerra. Tratto dall'omonimo romanzo di James Albert Michener, si mantiene politicamente neutrale in merito di aspetti bellici: non è un film contro la guerra, ma non è nemmeno carico di enfasi retorica patriottarda, come molte pellicole di questo tipo. Il regista assume in proposito una posizione di disincantato realismo e di dolente accettazione, pur nella reticente amarezza di fondo. In un emblematico dialogo, Brubaker chiede ad un ammiraglio suo mentore perchè i suoi amici proseguono la loro tranquilla routine quotidiana in America, mentre lui deve rischiare la vita combattendo dall'altro capo del mondo. La risposta è: "semplicemente perché ci troviamo qui". All'epoca si parlò del film anche per motivi di gossip a causa della love story nata tra William Holden e Grace Kelly durante le riprese. 
 
Voto:
voto: 3/5

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