Negli anni '20 (durante il periodo fascista) Camillo, barbiere di un piccolo paesino, si ammala di una malattia psicosomatica che gli paralizza le gambe. Il medico imputa la causa a motivi psicologici derivanti dalla fine della sua storia d'amore con la bella Vittoria, che si è fidanzata con un altro. Di ritorno da Lourdes, Camillo conosce in treno Orlando, un ragazzo sensibile e paralizzato dalla nascita per motivi neurologici e tra i due nasce una sincera amicizia. Quando Vittoria rompe con il suo nuovo compagno, Camillo guarisce "miracolosamente" e cerca di riconquistarla. Ma intanto anche Orlando si è innamorato di lei e la situazione si complica. Ambiziosa commedia sentimentale a sfondo storico di Massimo Troisi, da lui anche scritta insieme ad Anna Pavignano. E' il film più atipico della carriera dell'autore, meno divertente degli altri ma più incline a toni meditativi e problematici, con echi drammatici che emergono di tanto in tanto, qualche sofismo di troppo, accenni di ridondanza espressiva ed un esile satira politica di grana grossa. E', probabilmente, fin troppo ragionato e poco istintivo, privo della naturale carica spontanea di Troisi. Alterna momenti brillanti ad altri manieristicamente cavillosi, come se l'autore stesse facendo una parodia in sottrazione di sè stesso. I punti di forza indiscutibili sono la sceneggiatura minuziosa, l'eleganza figurativa e le splendide interpretazioni di Marco Messeri e Jo Champa, che risultano addirittura più bravi di Troisi attore. Gli incassi al box office furono comunque molto buoni, ma fu evidente a tutti che il Troisi autore stava entrando in una fase diversa della sua carriera, più intimistica e ricercata, ma forse non propriamente nelle sue corde di regista. Bellissime musiche di Pino Daniele, con l'aggiunta di una piccola perla dal titolo "Qualcosa arriverà".
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