venerdì 28 maggio 2021

Sostiene Pereira (1995) di Roberto Faenza

Dal romanzo di Antonio Tabucchi. Lisbona, 1938, durante la dittatura fascista di Salazar. Pereira è un vecchio giornalista in pensione ormai in disarmo, grande appassionato di letteratura francese, che si occupa di una rubrica culturale per il quotidiano "Lisbóa", dialoga quotidianamente con la foto della moglie morta di tisi ed ha scelto un pavido disinteresse rispetto alle questioni politiche in nome del quieto vivere. L'incontro con due giovani attivisti impegnati nella lotta clandestina contro il regime e con un medico liberale democratico che lo introduce all'approccio psicoanalitico, aprono una breccia nella quieta indifferenza neutrale di Pereira. E la piega drammatica che prenderanno gli eventi lo spinge a riconsiderare la sua posizione, facendolo sentire nuovamente vivo. Solido dramma storico di impegno civile del regista torinese Roberto Faenza, attento "radiografo" della nostra società, sempre con un occhio rivolto al presente anche quando ci parla, come in questo caso, del passato. Fedelissimo al romanzo ispiratore di Tabucchi (che ha collaborato alla scrittura dei dialoghi), il film è un limpido apologo politico sulla forza delle idee, sul valore del pensiero critico, sulla necessità morale di impegnarsi per la libertà, sull'importanza di una coscienza civile sempre vigile e sul senso di morte (fisica, culturale, sociale) contenuto in qualunque oligarchia che pretende di negare questi concetti. Importante, educativo e impegnato, è un monito progressista contro l'ignavia, l'apatia, la rassegnazione e l'appiattamento della sensibilità collettiva, che costituiscono il terreno fertile su cui proliferano le ideologie estremiste. Il film si avvale di un solido cast (Marcello Mastroianni, Daniel Auteuil, Stefano Dionisi, Nicoletta Braschi), in cui svetta Mastroianni (qui alla sua ultima interpretazione in un film italiano) di memorabile intensità e di commovente adesione osmotica al personaggio. Con una felice intuizione fu lo stesso Faenza a spingere decisamente per avere Mastroianni nel ruolo di Pereira, imponendosi con la produzione che era invece orientata su Diego Abatantuono. Evocativo ed emozionante il contrappunto musicale della colonna sonora di Ennio Morricone, concepita in crescendo, in perfetto accordo con lo spirito del protagonista e del film.
 
Voto:
voto: 3,5/5

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