Il losco truffatore senza scrupoli Nick Benko organizza incontri truccati di boxe, cercando di farsi strada in maniera illecita in quel difficile mondo. L'occasione della vita gli si presenta quando incontra un giovane gigante sud americano, da tutti chiamato "Toro moreno", tanto possente quanto ingenuo. Benko decide di lanciarlo verso il titolo mondiale, truccando opportunamente i match necessari a farlo arrivare allo sfidante ufficiale. Quando ci scappa il morto sul ring, il ragazzone si sente in colpa e cerca di togliersi dal gioco, ma gli uomini di Benko sono sgherri pericolosi e pronti a tutto per realizzare il loro piano truffaldino. Eddie Willis, un giornalista in cattive acque che, per esigenze economiche, aveva accettato di spalleggiare Benko, decide di fare la cosa giusta e di aiutare "Toro moreno" a tornare nel suo paese. Tagliente dramma sportivo, liberamente ispirato alla figura di Primo Carnera, tratto dal racconto omonimo di Budd Schulberg, che collaborò anche alla sceneggiatura insieme a Philip Yordan. E' un buon film d'ambiente, solido, teso e indignato, che denuncia la diffusa corruzione del mondo della boxe durante gli anni '50. Il ring viene visto come una metafora della vita, la stessa lotta spietata senza quartiere e le stesse leggi all'insegna della prevaricazione del forte sul debole. E' un'opera cupa di lucido realismo, che getta ombre sinistre sul destino dei pugili usati come "carne da macello" per fare arricchire un variopinto sottobosco di manager, faccendieri, scommettitori e imbroglioni immorali. Cast di gran lusso con Humphrey Bogart, Rod Steiger e Jan Sterling. E' stato l'ultimo film del leggendario Humphrey Bogart. Durante le riprese il grande attore iniziò ad avvertire i primi sintomi della grave malattia che lo avrebbe condotto alla morte in meno di due anni. "Bogey" si spense alle 2:25 del mattino del 14 gennaio 1957, lasciando però un'impronta incancellabile sulla storia del cinema.
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