lunedì 17 maggio 2021

La tunica (The Robe, 1953) di Henry Koster

Il tribuno romano Marcello Gallio, libertino impenitente e motivo di disonore per l'austero padre senatore, viene mandato in Palestina per punizione dei suoi comportamenti "indecenti". Giuntovi all'inizio della Pasqua, assiste all'ingresso trionfale di Gesù di Nazareth a Gerusalemme, salutato dal popolo come il Messia tanto atteso dagli ebrei. Dopo pochi giorni l'uomo di Nazareth sarà processato e condannato a morte per volere del Sinedrio e Marcello sarà messo a capo del drappello di soldati esecutori della sentenza. Durante la crocifissione Marcello vince ai dadi la tunica appartenuta al Cristo e dal quel momento la sua vita cambierà per sempre. Spettacolare peplum sentimentale di Henry Koster, tratto dal romanzo omonimo di Lloyd Douglas. E' un film di grande importanza nella storia del cinema, perchè fu il primo esperimento in assoluto del formato cinemascope sul grande schermo. La grande innovazione tecnica fu studiata dalla 20th Century Fox in risposta alla crescita inarrestabile della televisione, che stava portando via sempre più pubblico dalle sale cinematografiche. Il risultato fu strabiliante, il pubblico rimase incantato e il film fu il maggior incasso al botteghino americano dell'anno 1953, aprendo così definitivamente la strada alla magia del cinemascope, che divenne abituale per tutti i grandi kolossal. Al di là del suo valore di innovatore tecnico, La tunica è in linea con le produzioni hollywoodiane di ambientazione storica di quel periodo: visivamente grandioso, fortemente romanzato, incline al romanticismo, alla retorica, alle gesta eroiche e totalmente edificante nel messaggio finale, al fine di compiacere il grande pubblico. Vanno però segnalate le grandi interpretazioni di Richard Burton e Victor Mature, accompagnati da una schiera di attori di notevole spessore come Jean Simmons, Michael Rennie e Jay Robinson. Il film venne premiato con due Oscar: scenografia e costumi. La colonna sonora è del leggendario Alfred Newman.
 
Voto:
voto: 3/5

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