martedì 25 maggio 2021

Partitura incompiuta per pianola meccanica (Neokonchennaya pyesa dlya mekhanicheskogo pianino, 1977) di Nikita Sergeevic Michalkov

Dal  dramma giovanile Platonov  di Anton Cechov: Anna Petrovna, vedova di un ufficiale russo, organizza una festa borghese nella sua grande villa, riunendo amici, vicini e conoscenti. I partecipanti sono persone indolenti, annoiate e disincantate, in particolare l'insegnante liceale Michail Platonov, che qui ritrova Sofia, la donna che aveva profondamente amato diversi anni prima. Il suo tentativo di riavvicinarsi a lei e di riaccendere la fiamma della vecchia passione, innesca turbamento e inquietudine tra gli invitati, facendo riemergere antichi rancori e risentimenti inconfessati. La festa si trasforma in potenziale tragedia e Platonov, deluso e disperato, reagisce in modo estremo. Splendido dramma corale di Nikita Michalkov, un'opera raffinata di raro equilibrio, di sottile introspezione psicologica, di incisiva fluidità, di fertile intellettualismo e di ammaliante confezione estetica. E' un film dal tocco lieve, quasi etereo nella sua sospensione simbolica, in bilico tra l'amarezza dei toni e uno sguardo grottesco che diventa allegoria critica del fallimento di una classe sociale: la borghesia russa, abulica e inerte, priva di slanci ideologici e pateticamente appiattita su sè stessa. Il regista ha avuto l'idea del titolo leggendo l'espressione "pianola meccanica" nei "Diari" di Cechov, che gli ha suggerito un'immagine di artificiosa prevedibilità, di involontaria inerzia, un simbolo perfetto per esprimere il senso del film. Michalkov mette in scena mirabilmente un piccolo inferno chiuso, una palude intellettuale, così ignava da risultare inconsapevole della sua condizione, di cui però avverte i sintomi dolorosi, le delusioni frustranti e cerca mestamente di nasconderle sotto uno stanco rituale di feste mondane, abiti eleganti, tradizioni decadenti e buone maniere. La solida sceneggiatura (scritta dal regista insieme ad Aleksandr Adabashian), la fotografia luminosa e l'eccellente recitazione di un cast molto affiatato, completano la bellezza evocativa di questo affresco potente, di funereo immobilismo e di preziosa impaginazione. In Italia il film fu distribuito con grande ritardo, nel 1985. Ma, come si dice, meglio tardi che mai.

Voto:
voto: 4/5

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