giovedì 27 maggio 2021

Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri

Durante il fascismo il prefetto Cesare Mori, uomo di legge integerrimo, inflessibile e di incredibile tenacia, viene mandato da Bologna a Palermo per combattere la mafia. Grazie ai suoi metodi, al suo rigore morale ed alle sue abilità strategiche e investigative, Mori crea seri problemi agli uomini di Cosa Nostra, attraverso una lunga serie di repressioni e arresti ai danni dei briganti (il braccio armato dell'organizzazione criminale), che culminano con la morte di due boss. Ma il prefetto non si accontenta, il suo obiettivo è di fare piazza pulita puntando ai pezzi grossi, ai così detti "colletti bianchi". Durante il sequestro di una serie di documenti scottanti in uno studio notarile colluso con la malavita, Mori scoperchia il vaso di Pandora, ovvero una lunga lista di nomi eccellenti implicati in loschi affari con la mafia, tra cui anche politici operanti a Roma. Il "prefetto di ferro" verrà fermato dallo stesso potere centrale che lo aveva inviato in Sicilia, attraverso una "provvidenziale" nomina a senatore che lo riporta a Roma e gli impedisce di andare fino in fondo alla sua opera. Il suo posto a Palermo verrà preso da un funzionario meno zelante e più facilmente manipolabile. Dramma biografico di Pasquale Squitieri, liberamente ispirato al saggio omonimo del giornalista Arrigo Petacco. Per quanto realistico nell'essenza del racconto e caustico nella sua denuncia delle collusioni tra mafia e politica (che fanno parte del DNA del nostro paese), questo film teso e veemente è maggiormente interessato allo spettacolo cinematografico che all'impegno civile, utilizzando uno stile che sta tra il western epico alla Sergio Leone e il poliziesco americano d'azione. Non a caso il protagonista è interpretato da Giuliano Gemma (uno dei volti più noti dello spaghetti western) e le musiche sono state commissionate ad Ennio Morricone. Il risultato finale è comunque soddisfacente, capace di conciliare l'intrattenimento di qualità con il documento storico polemico e indignato. Notevoli, espressivi e giusti nei rispettivi ruoli gli attori principali: Giuliano Gemma, Stefano Satta Flores, Francisco Rabal e Claudia Cardinale. Nella filmografia del regista napoletano, questo è il suo lavoro più coeso e riuscito.
 
Voto:
voto: 3,5/5

Nessun commento:

Posta un commento