mercoledì 26 maggio 2021

La notte del giudizio (The Purge, 2013) di James DeMonaco

Negli Stati Uniti il governo ha trovato la soluzione per risolvere il problema della criminalità: la notte dello sfogo. Una volta all'anno, in una precisa data, nelle 12 ore notturne è consentito a chiunque lo voglia di liberare i propri istinti violenti, commettendo qualunque tipo di crimine, incluso l'omicidio. Qualunque reato commesso in quelle 12 ore (scandite da un segnale nazionale sincronizzato che scatta al secondo) non sarà perseguito dalla legge. E quindi, allo scoccare dell'ora fatidica, i cittadini pacifici si blindano nelle loro case opportunamente protette in base alle possibilità economiche, mentre quelli bellicosi si armano di tutto punto ed escono per uccidere (o essere uccisi). James Sandin si occupa di sistemi di sicurezza, è benestante ed ha reso la sua abitazione una fortezza in occasione dello sfogo annuale, con telecamere di sorveglianza sparse ovunque e chiusura automatizzata di porte e finestre con pannelli in acciaio. Ma qualcosa non va come previsto: suo figlio minore vede dai monitor un uomo ferito in strada che chiede aiuto, braccato da una banda di teppisti, e decide autonomamente di farlo entrare in casa. Sarà l'inizio di una lunga notte da incubo per lui e la sua famiglia. Violento thriller distopico diretto con ritmo teso e suspense a profusione da James DeMonaco. E' una parabola fantapolitica a tinte horror sull'eterno concetto di "homo homini lupus", che, pur nei limiti e nei modi di un film di genere di puro entertainment, non lesina graffi critici alla società americana, alla "cultura" delle armi, alle discriminazioni di classe, all'ipocrisia borghese ed al cinismo imperante del capitalismo moderno. Costruito sul tema dell'assedio e quindi della difesa "legittima" del proprio territorio a qualunque costo, il film riesce ad angosciare e spaventare al punto giusto, con più di un momento di grande tensione. Scivola decisamente nel finale, troppo moralistico e poco coraggioso, ma questo rientra nelle logiche inevitabili di un prodotto di questo tipo. Efficace e funzionale il cast, con Ethan Hawke, Lena Headey, Adelaide Kane e Arija Bareikis. Il film ha avuto un buon riscontro di pubblico, dando inizio ad un'autentica saga (finora 4 seguiti) ed una serie televisiva ad esso ispirata. Con il procedere dei vari sequel il tono è diventato sempre più cupo, brutale e "politico", ma anche più incline al populismo di maniera.

Voto:
voto: 3/5

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