Un ghostwriter viene ingaggiato dall'ex premier britannico per rivedere integralmente la sua autobiografia, ritenuta troppo noiosa dagli editori. Egli raggiunge il politico nella sua isolata residenza, su un'isola americana, dove vive blindato insieme alla moglie, alla segretaria amante e alla guardie del corpo. Lo scrittore viene a sapere che il suo predecessore è morto in circostanze misteriose e si rende presto conto che il suo lavoro è carico di pericoli, per gli oscuri segreti che si celano dietro alla carriera politica del suo potente cliente. Dal romanzo "Il ghostwriter" di Robert Harris (che ha scritto anche la sceneggiatura del film insieme al regista), Roman Polanski ha tratto uno splendido thriller gotico politico d'ambiente, dalle atmosfere hitchcockiane nella sua raffinata forma classica, misterioso negli scenari cupi, accattivante nei retroscena spionistici e agile nei suoi meccanismi a incastro di tradimenti e inganni. L'ombra della morte e del sospetto aleggiano sul film, i personaggi sono ambigui e sfuggenti, e il clima di isolamento che li attanaglia diventa la cifra stilistica più pregnante dell'opera, evidenziando la predilezione del grande regista polacco per le sottili suggestioni psicologiche. La natura ostile che circonda i personaggi (tra piovose tempeste e mare in burrasca) si accorda perfettamente con il loro atteggiamento equivoco e reticente, che insinua nello spettatore un senso di minaccia incombente, in cui gli intrighi di potere incidono pesantemente sulla realtà quotidiana dell'uomo comune (il ghostwriter), che si trova schiacciato in un meccanismo ben più grande di lui. Le evidenti allusioni alla realtà storica (Robert Harris ha lavorato come ghostwriter per Tony Blair) creano una straniante commistione tra fantapolitica e critica sociale, di cui Polanski non scioglie mai chiaramente i nodi, lasciando lo spettatore in uno stato di vertiginosa inquietudine e profondo disorientamento, proprio come il personaggio protagonista, e preferendo una chiosa più sottilmente evocativa, con la verità ineffabile che passa di mano in mano durante un party londinese, citando (nuovamente e magnificamente) Alfred Hitchcock. Il montaggio del film è stato terminato dal regista durante il periodo dei suoi arresti domiciliari nello chalet svizzero (e alcuni hanno voluto vederci un'allusione con la prigione-fortezza del politico sull'isola). Polanski venne arrestato, per le note accuse di stupro commesso in America nel 1977, all'arrivo a Zurigo nel settembre 2009, subito dopo la fine delle riprese. Il cast è stellare e tutti offrono interpretazioni eccellenti: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Olivia Williams, Jim Belushi, Kim Cattrall, Timothy Hutton, Tom Wilkinson. La pellicola è stata premiata con l'Orso d'argento per il miglior regista al Festival di Berlino ed è uno dei migliori lavori dell'ultimo periodo del grande autore. L'isola dove è ambientata gran parte del film è quella di Martha's Vineyard, 13 km. al largo delle coste del Massachusetts, conosciuta dai cinefili per essere stata il set naturale di Jaws (1975) di Steven Spielberg.
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