martedì 18 maggio 2021

La donna del tenente francese (The French Lieutenant's Woman, 1981) di Karel Reisz

Dal romanzo omonimo di John Fowles: nell'Inghilterra vittoriana l'aristocratico Charles Smithson manda all'aria il suo imminente matrimonio con una ricca ereditiera per amore di Sarah Woodruff, una donna chiacchierata perchè ritenuta troppo libera e quindi "sconveniente" rispetto alla rigidità dei costumi sociali dell'epoca. Sarah aveva avuto una relazione infelice con un tenente dell'esercito francese e, per questo motivo, era stata isolata dai suoi concittadini che giudicavano scandaloso il suo comportamento. Intanto, ai giorni nostri, una coppia di attori, Mike e Anna, stanno girando un film tratto dal romanzo di Fowles, in cui interpretano gli stessi personaggi della prima vicenda. I due vivono una relazione segreta e sofferta fuori dal set e le due vicende amorose, narrate in montaggio parallelo, iniziano ad intrecciarsi sempre di più confondendo la realtà con la finzione scenica, le persone con i rispettivi personaggi. Felice adattamento cinematografico del celebre romanzo di Fowles, sceneggiato dal drammaturgo Harold Pinter e diretto con grande eleganza e fascino figurativo da Karel Reisz, cecoslovacco naturalizzato britannico e primo esponente di spicco del così detto "free cinema" inglese. E' un melodramma struggente e malinconico che trasferisce in potenti immagini le pagine del racconto ispiratore, strutturato su un doppio binario narrativo-temporale tramite l'eccellente idea della storia dentro la storia, un film nel film. Questa lettura ambivalente conferisce al racconto uno scarto onirico metaforico che pone la vicenda amorosa su un piano universale e rende i due amanti figure archetipali, simboli eterni di un sentimento e di un tormento che travalica il tempo e le epoche. Esteticamente sopraffino in un magico Technicolor, girato nei veri luoghi del libro (gli splendidi paesaggi costieri del Dorset), egregiamente interpretato da una superba coppia di attori (Meryl Streep e Jeremy Irons), impeccabile nella ricostruzione ambientale e nelle suggestive musiche "notturne" di Carl Davis, è uno dei migliori melodrammi degli anni '80 e il film più importante del regista. Ebbe cinque candidature agli Oscar (tra cui la prima della Streep come miglior attrice protagonista), ma venne snobbato dalla maggioranza dei critici che lo accusarono di artefatta languidezza e di vacuo manierismo. E' invece un film magnetico, acuto e con un finale sorprendente. La scena della Streep in piedi sul molo a scrutare il mare in tempesta, con lo sguardo intenso e disperato, è una delle icone del cinema romantico moderno.

Voto:
voto: 4/5

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