Dal romanzo omonimo di Ira Levin. Ezra Liebermann è un anziano ebreo che si dedica alla caccia dei criminali nazisti scampati alla cattura e che vivono nascosti sotto falsa identità in varie parti del mondo. Nonostante la sua opera sia ormai ritenuta inutile dai più, l'uomo continua a dedicarsi con scrupolo alla causa, con l'aiuto di sua moglie Esther. Grazie alla soffiata di un suo giovane collaboratore, Liebermann scopre che il famigerato dottor Josef Mengele (l'angelo della morte di Auschwitz) è ancora vivo ed ha messo in piedi una diabolica organizzazione in Paraguay, insieme ad un gruppo di fedelissimi ex gerarchi del terzo Reich. Mengele ha clonato 94 bambini, utilizzando il DNA di Hitler per ottenerne delle copie genetiche, e li ha fatti adottare a diverse famiglie inconsapevoli. Al compimento dei 14 anni, i genitori adottivi vengono eliminati e i ragazzi "hitleriani" vengono riuniti per formare un sedicente esercito che dovrà far risorgere il nazismo. Questo thriller fantascientifico di Franklin J. Schaffner, il cui protagonista è ispirato alla figura del "cacciatore" ebreo Simon Wiesenthal, riapre una dolorosa ferita storica mai rimarginata, per indurre una riflessione su ciò che è stato l'Olocausto e su come, nonostante tutto, i germi dell'aberrante ideologia che lo ha provocato siano ancora presenti in molti strati della popolazione (non solo tedesca). E', dunque, un film di denuncia fanta-storico contro quel Male atavico insito nella natura umana e che si esplica attraverso i deliranti movimenti neonazisti di cui ancora troppo spesso si sente parlare. Ma la realizzazione non è all'altezza delle intenzioni, per colpa di una sceneggiatura spesso confusa e di una serie di di soluzioni narrative di superficiale implausibilità. L'opera ha i suoi ammiratori, a causa del buon livello di suspense e della fascinazione oscura del tema trattato, ma si limita ad un discreto intrattenimento "di genere", sostenuto da una formidabile coppia di attori (Laurence Olivier e Gregory Peck), in cui il primo sovrasta il secondo in tutti i sensi. La famosa sequenza del loro scontro fisico finale, che vorrebbe essere fortemente drammatica, sfiora il ridicolo involontario.
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