Il risveglio mattutino dell'infermiera Ana (Sarah Polley) inizia all'insegna di un terribile incubo: una misteriosa "epidemia" ha colpito la città, provocando il risveglio dei morti sotto forma di feroci cannibali che attaccano gli umani, li sbranano e gli trasmettono il "virus", dando origine a nuovi zombi. Un gruppo di pochi sopravvissuti, tra cui Ana, un poliziotto (Ving Rhames) ed un venditore (Jake Weber), si rifugiano in un centro commerciale assediati da orde di morti viventi "affamati". La loro speranza di salvezza è riuscire a raggiungere un'isola nel Lago Michigan che sperano essere incontaminata. Il lungometraggio d'esordio del pretenzioso Zack Snyder, regista proveniente dal mondo delle pubblicità e posseduto da frenesia effettistica, è il remake di un classico dell'horror: Zombi (Dawn of the Dead, 1978) di George A. Romero, opera di culto per più di una generazione di appassionati. I remake commerciali (ovvero il 99% dei remake) sono inutili e spesso offensivi, e questo film di Snyder non sfugge alla "regola". Trattasi di un horror fiacco, convenzionale e derivativo, infarcito di effetti speciali e sequenze di azione spettacolare che ammiccano alla sensibilità del pubblico moderno, cresciuto a pane e super-eroi. Il maldestro tentativo di restyling (con annesse un gran numero di citazioni e una strampalata ironia nera) fa perdere del tutto la critica sociale, la valenza innovatrice, l'allegoria amara, la forza artigianale ed il fascino oscuro dell'originale, riducendo il tutto ad un caotico "videogioco" iperattivo, con zombi che corrono e si ammassano in artefatte baraonde. Con buona pace di Romero (che o si sarà arrabbiato o avrà riso a crepapelle) questo film innocuo e del tutto privo di personalità inciampa, anche più di una volta, in ridicole cadute di stile (vedi la scena del neonato zombi) e non aggiunge praticamente nulla di nuovo ad un universo ormai più che consolidato. Fanno un cameo nella pellicola Ken Foree (il protagonista dell'originale) e il mitico Tom Savini, mago degli effetti visivi e storico collaboratore di George Romero. Anno 2004: gli zombi sono cambiati. Ma in peggio.
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