Dal racconto "Babylon Revisited" di Francis Scott Fitzgerald. Nei giorni festosi della liberazione di Parigi dall'invasore nazista, un tenente americano, Charles
Wills, s'innamora della bella Elena, americana che vive nella capitale francese insieme alla sua famiglia benestante. I due si sposano, danno alla luce una figlia e lui decide di restare in Francia, dove intraprende il mestiere di scrittore. Ma le cose iniziano ad andar male, la carriera di Charles non ingrana, le incomprensioni aumentano, Elena è una donna esigente, esuberante e inquieta, amante della vita mondana e finisce per tradire il marito con un mediocre tennista. Una improvvisa tragedia provoca la disgregazione della famiglia. Ambizioso melodramma targato MGM (Metro-Goldwyn-Mayer) diretto da Richard Brooks, che sposta l'ambientazione del racconto ispiratore di Francis Scott Fitzgerald dal primo al secondo conflitto mondiale, ma ne mantiene pedissequamente le nostalgiche suggestioni che celebrano le magiche atmosfere ambientali parigine, in una ricostruzione efficace ma "di mestiere". I punti di forza del film sono le notevoli interpretazioni dei due protagonisti (un intenso Van Johnson e una radiosa Elizabeth Taylor), una solida parte centrale di grande fascino espressivo (tutta giocata sul filo malinconico della memoria) e la colonna sonora, con la bella canzone romantica di Jerome Kern. Nel finale la retorica sentimentale prende decisamente il sopravvento e la pellicola scivola nel convenzionale dramma strappalacrime, alla ricerca della facile commozione. Un artificio che funzionò perfettamente, visto il successo al botteghino decretato dal pubblico. Consigliato ai romanticoni incalliti in cerca di emozioni a buon mercato.
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