Intenso melodramma surreale tendente al fantastico, alla maniera del
visionario Gilliam, capace di mescolare abilmente toni e registri
narrativi diversi, spaziando dalla commedia alla tragedia senza perdere
in coerenza e densità estetica. Potente sia visivamente che emotivamente
il film ha le sembianze di una favola moderna, a tratti crudele, ma non
maschera le sue ambizioni di intenso apologo sull'amicizia virile,
sulla caducità effimera del successo, sulla solitudine dei reietti nelle
grandi metropoli occidentali e sulla disperata ricerca dell'amore come
molla principale delle azioni umane. Solo un regista come Gilliam poteva
mantenere coese tante tematiche senza perdere in efficacia o, peggio,
scivolare nel patetico, pericolo che viene evitato anche nel finale che
ammicca al "sentimentale". Straordinario il cast: Jeff Bridges (nei panni di un DJ di grande successo che si ritrova improvvisamente sul lastrico), Robin Williams
(nel ruolo di un professore di storia medievale che perde il senno, in
seguito ad un tragico fatto di sangue, e si ritrova barbone allucinato
alla ricerca del Santo Graal tra i grattacieli di Manhattan), Mercedes Ruehl (la "tosta" compagna di Bridges, premiata con l'Oscar) e Amanda Plummer (ragazza inquieta e smarrita alla disperata ricerca dell'amore).
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