Il chirurgo plastico Robert Ledgard ha dedicato tutta la sua vita alle ricerche scientifiche per elaborare una pelle artificiale di natura superiore e perfettamente compatibile con quella umana. La causa della sua ossessione è la tragica morte dell'amata moglie, finita carbonizzata dopo un incidente stradale. Ma, una volta messa a punto la sua incredibile scoperta, il geniale dottore ha bisogno di una cavia per saggiarne l'efficacia. Eccellente incursione di Almodovar nel thriller/horror con un'elegante
rivisitazione del mito di Frankenstein che rispetta l'essenza
dell'opera originale, attraverso il medesimo andamento geometricamente
ineluttabile, ma che la rinverdisce, attualizzandola, grazie agli elementi
cardine del suo cinema: colore, vitalità, umanità, sregolatezza,
sessualità, grottesco. L'entrata in scena dell'uomo tigre è l'unica
concessione al kitsch tipico del regista, il resto del film è un algido
dramma che "cambia pelle" più volte, con delle svolte narrative che solo
uno come Almodovar riesce a rendere "credibili", passando dal Rape & Revenge
al melò, dal thriller psicologico al noir. Per alcuni il film è un mero
esercizio di stile ma, al di là dei suoi
innegabili meriti tecnici e registici, ha personalità, densità drammatica e fascino oscuro.
Almodovar ha limato quasi del tutto i suoi "eccessi" in nome di una
narrazione avvolgente ed elegante, malgrado i toni (e i temi)
inquietanti. E' una delle opere più riuscite dell'anno 2011.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento