domenica 15 dicembre 2013

L'attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989) di Peter Weir

New England, anni '50: in un collage maschile rigidamente conservatore fedele al motto "Onore, Disciplina, Tradizione", arriva un docente di letteratura inglese sui generis, John Keating, idealista eterodosso che intende insegnare ai ragazzi il potere divino della poesia, attraverso il quale sviluppare il proprio spirito critico e trovare la libertà di pensiero. I giovani entusiasti lo seguono e lo venerano come un vate, chiamandolo "mio capitano", in accordo a un verso della poesia "O Captain! My Captain!" scritta da Walt Whitman. Saranno inevitabili le scintille con il borioso preside Nolan. E' uno dei capolavori del grande regista australiano Peter Weir, secondo solo al suo masterpiece Picnic at Hanging Rock, e uno dei migliori (e più famosi) film degli anni '80. E' una straordinaria ed intensa storia di coraggio, onore e passione che mette la Poesia al centro, mitizzandola, per renderla strumento indispensabile di crescita morale, indipendenza critica e dignità individuale. In un cast corale molto ispirato spicca Robin Williams, istrione dall'incredibile carica umana, nel ruolo della sua vita: il professore liberale anticonformista che tutti avremmo voluto avere. Il finale, memorabile, ha commosso le platee di tutto il mondo e brilla per la sincera carica di umanità senza indulgere nel dozzinale sentimentalismo. Regia impeccabile, di classica misura e di mistica suggestione, e splendide musiche di Maurice Jarre, che incorniciano degnamente l'esplosione emotiva dell'epilogo da applausi. Dei giovani ragazzi del cast solo Ethan Hawke ha fatto carriera.

La frase: "Carpe Diem. Cogliete l'attimo, ragazzi. Rendete straordinarie le vostre vite."

Voto:
voto: 4,5/5

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