Capolavoro assoluto della fantascienza, è il film che ha consacrato il
talento di Ridley Scott come grande e visionario autore del genere
sci-fi. E' un film straordinario per potenza visiva, ambiguità
dell'intreccio, atmosfere da incubo elettronico, oscura fascinazione. E'
una pietra miliare del genere fantascientifico che ha segnato
l'immaginario collettivo per le sue ambientazioni a metà tra il noir
d'annata ed il futurismo distopico, ma anche per l'ambiguità dei
personaggi, belli e tormentati, angeli oscuri caduti in un inferno
metropolitano alla ricerca di se stessi, oltre che di un barlume di
speranza. Ambientato in una Los Angeles futuribile, buia, piovosa e multirazziale
(in cui l'etnia prevalente sembra quella asiatica), il film racconta la
vicenda di Deckard, poliziotto angosciato e dal passato oscuro, che si
occupa di "ritirare" un gruppo di replicanti, ovvero androidi
perfettamente simili agli umani, ma dalle limitate prospettive di vita,
che si sono ribellati ai creatori. Quattro di loro, guidati dal
luciferino Roy Batty, cercano di infiltrarsi nella Tyrrel Corporation,
per capire il senso della loro "vita" e cercare di prolungarla. Ma ben
presto Deckard scopre che esiste un quinto replicante e nulla sarà più
come prima. Tratto da un racconto del grande Philip K. Dick, il film di Scott è una
geniale fusione tra noir hard boiled classico e fantascienza distopica
che si traduce in un memorabile affresco di rara suggestione evocativa.
Girato in chiaro scuro, in accordo all'ambiguità di tutti i personaggi,
si eleva fin dalle prime immagini allo status di assoluto capolavoro
visionario e contiene una lunga sequenza di scene indimenticabili: dal
test "void kampf" agli ambienti decadenti e piovosi, dalla casa piena di
giocattoli animati alla morte di Tyrell, dal primo incontro con Rachel
al monologo finale di Roy. Il film di Scott è anche uno dei rarissimi
casi in cui un'opera cinematografica riesce a superare la fonte
letteraria d'ispirazione. E' un film perfetto in cui tutto è
straordinario: regia, sceneggiatura, fotografia, recitazione,
ambientazioni, scenografie, effetti speciali (del grande Douglas
Trumbull) e le suggestive musiche di Vangelis. Paradossalmente non fu
molto apprezzato alla sua uscita ma ha presto raggiunto lo status di
cult con enormi schiere di ammiratori, fino ad esser poi rivalutato,
negli anni '90, per il capolavoro che è. Ha avuto una lunga serie di
versioni e riedizioni successive, di cui la director's cut del '92 è
quella migliore, ben più nera e con un finale più ambiguo e potente
dell'originale cinematografico. In un'ideale classifica dei capolavori
di fantascienza questa pellicola di Ridley Scott occupa le primissime
posizioni, dopo 2001 di Kubrick e pochi altri.
Voto:
Ipnotico!
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