domenica 15 dicembre 2013

Profumo di donna (1974) di Dino Risi

Il giovane soldato in licenza Giovanni Bertazzi accompagna il capitano in congedo Fausto Consolo in un viaggio in treno da Torino a Napoli, con tappe a Genova e Roma. Il capitano, non vedente da anni a causa di un'esplosione, si rivela un compagno di viaggio interessante, un uomo esuberante e colto con una viscerale passione per le donne, di cui riesce a percepire l'aspetto in base al profumo. Bertazzi è visibilmente affascinato da quest'uomo carismatico e un po' strambo dall'eloquio facile, ma non può immaginare che il piano del capitano è quello di togliersi la vita una volta giunto a destinazione. Road movie atipico, alla Risi maniera, che passa dai toni di commedia acidula della prima parte (il protagonista è un cieco apparentemente vitale ma profondamente amareggiato dall'esistenza) a quelli sconsolati e quasi tragici di un finale un po' ingolfato. Sotto la maschera "comica" si cela la sua vera natura di disperato apologo sulla solitudine e sulla morte, con la cecità posta a metafora dell'incapacità di comunicare col prossimo. Straordinaria performance di Vittorio Gassman (una delle più alte della sua inimitabile carriera), imitato ma non raggiunto dal Pacino di un arrangiato remake americano, che gli valse l'Oscar. Tratto dal romanzo "Il buio e il miele" (1969) di Giovanni Arpino, annovera come altri membri del cast Agostina Belli e Alessandro Momo (il protagonista del celebre film scandalo Malizia) alla sua ultima apparizione sul grande schermo. Momo morì in un tragico incidente stradale subito dopo la fine delle riprese a soli 17 anni. Profumo di donna ebbe anche due nomination agli Oscar: miglior film straniero e migliore sceneggiatura (di Risi e Maccari), ma rimase senza premi.

La frase: "Cosa credi? Che io soffra perché non posso più vedere i tramonti, o la cupola di San Pietro?! Il sesso! Le cosce! Due belle chiappe, ecco la sola religione, la sola idea politica, la vera patria dell'uomo!"

Voto:
voto: 3,5/5

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