domenica 15 dicembre 2013

Amici miei (1975) di Mario Monicelli

Quattro amici di mezza età, burloni impenitenti e pelandroni senza speranza, trascorrono il loro tempo libero facendo scherzi di crudele perfidia a danno dei malcapitati di turno. Senza prendere mai nulla sul serio e posseduti dal desiderio di rimanere sempre giovani, i quattro "ragazzacci" (che poi diventeranno cinque) fanno a gara nell'ideazione delle peggiori "zingarate" da mettere in atto all'insegna di un bieco divertimento. Caposaldo, postumo, della Commedia all'italiana, fu ideato e preparato da Pietro Germi (morto, purtroppo, prima di poterlo iniziare) ed ereditato da Mario Monicelli. Film famosissimo, pieno di battute e di gag memorabili, con uno straordinario quintetto d'interpreti, ha lo scatto irrequieto ed insolente delle burle toscane alle quali si ispira. Ma sotto la patina canagliesca si cela, malinconico, il senso (e la paura) della morte. Fu uno straordinario successo di pubblico, campione d'incassi nel 1975 ed ha consegnato all'immaginario collettivo numerose sequenze (scherzi) come quella, mitica, degli schiaffi ai passeggeri del treno in partenza o la famosa "supercazzola" del conte Mascetti. Cast di fuoriclasse con Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Duilio Del Prete e Adolfo Celi. Ha avuto due seguiti: Amici miei - atto II° (1982), ancora di Monicelli, e Amici miei - atto III° (1985) di Nanni Loy. I titoli di testa recitano esplicitamente: "un film di Pietro Germi", in omaggio al grande regista scomparso.

La frase: "Tarapia tapioco come se fosse antani con la supercazzola prematurata, con lo scappellamento a destra."

Voto:
voto: 4/5

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