domenica 15 dicembre 2013

Romanzo criminale (2005) di Michele Placido

Fatti e misfatti, amori e passioni, amicizie e tradimenti della famigerata banda della Magliana che, negli anni '70, scalò i vertici del potere della mala romana, intersecando la sua storia sanguinosa con mafia e terrorismo stragistico, dando vita al periodo più oscuro della repubblica italiana. E' difficile, specialmente in Italia, fare un film sulla criminalità senza scadere nei tipici, imperdonabili difetti della cinematografia di questo tipo: romanzare i fatti, creando alibi o giustificazioni sociali, o finendo addirittura per tracciare un'agiografia dei criminali, scelta tanto discutibile quanto pericolosa. Placido, regista sanguigno e disordinato, e non esente dai difetti detti prima, qui riesce, almeno in parte, ad evitarli grazie ad una minuziosa ricostruzione storica, ambientale e politica e ad una precisa scelta di campo: ispirarsi ai modelli eccellenti del poliziesco americano (Friedkin innanzi tutto) ma strizzando anche l'occhio a Leone. Buon cast corale (con Favino e Rossi Stuart sopra le righe ma anche la dark lady della Mouglalis è notevole per sex appeal) per una storia nera narrata con buon ritmo e sufficiente acutezza psicologica. Alla fine non tutto quadra, ad esempio il film è troppo lungo e sfilacciato, ma la prova può considerarsi superata per quella che va considerata, senza dubbio, l'opera più matura del regista pugliese. Dal medesimo romanzo ispiratore di Giancarlo De Cataldo è stata tratta l'omonima serie tv di grande successo, diretta da Stefano Sollima (figlio di Sergio).

Voto:
voto: 3,5/5

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