domenica 15 dicembre 2013

American beauty (American beauty, 1999) di Sam Mendes

Il quarantaduenne Lester odia il suo lavoro da impiegato e la sua vita noiosa di marito falsamente felice, con una moglie insopportabile pignola e una figlia in piena crisi adolescenziale che lo detesta. Il momento topico della sua giornata è la masturbazione mattutina sotto la doccia. Quando  Lester incontra la sexy "lolita" Angela, compagna di scuola di sua figlia, la sua esistenza subisce una botta di adrenalina e una brusca accelerata verso un repentino cambiamento. Il nostro si dedica all'attività fisica per migliorare il suo corpo, lascia il lavoro, inizia a fumare canne fornitegli da un giovane vicino di casa infatuato di sua figlia e mette le cose in chiaro in famiglia facendo capire con veemenza chi porta i pantaloni in casa. Ma, al momento di trasformare in realtà le sue fantasie sessuali con la bella Angela, avrà più di una sorpresa. Memorabile esordio del talentuoso Mendes con questa commedia nera che tratteggia un affresco al vetriolo sui vizi della classe media americana, resa ormai flaccida dalla corrosiva opulenza del consumismo e dalla frenetica corsa del mondo occidentale verso fasulli ideali di "benessere". Come già mostrato da Altman il sogno americano è diventato incubo, ma lo sguardo di Mendes è meno bonario e sornione di quello del "grande vecchio" di Kansas City. Grazie anche ad un cast straordinario (menzione speciale per Spacey e la Bening ma tutti sono da applausi) mette in scena una lucida e feroce analisi della crisi di un mondo (la middle class occidentale) e di un'istituzione (la famiglia) che ha perso i propri riferimenti in nome di edonismo ed egoismo. Molte le scene straordinarie ed il finale, che stinge nel thriller e in cui nessuno è quel che diceva di essere, ci lascia senza fiato, fino ad un epilogo, amaro e poetico, che contiene tutto il senso del film. E' uno dei rari casi in cui l'Academy Awards ha premiato la qualità per un film scomodo, tagliente, politicamente scorretto e imperdibile, addirittura insuperabile per il perfido rigore provocatorio. Il film riscosse un grande successo di pubblico e critica e vinse una marea di premi tra cui 5 Oscar: miglior film, regia, Kevin Spacey attore protagonista, sceneggiatura e fotografia. La città che si vede (ripresa dall'alto) all'inzio e alla fine del film è Sacramento.

Voto:
voto: 4,5/5

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