Straordinaria biografia storica del Mahatma Gandhi, leader pacifista e
promotore dell'indipendenza indiana dall'impero britannico. Sontuoso
nella messa in scena, grandioso nelle ricostruzioni ambientali e
scenografiche, coinvolgente nei momenti epici e sorretto da una regia
asciutta, efficace ed in grado di tenere a freno il tono agiografico
tipico di questi prodotti. Memorabile Kingsley che non interpreta ma
diventa Gandhi con un'intepretazione mimetica, intensa e ben più
complessa e sfaccettata di ciò che potrebbe apparire ad una visione
superficiale. Pluripremiato agli Oscar 1983 (ne vinse 8), inaugurò la
scia di quelle mega produzioni storiche (una volta si chiamavano
kolossal) che tornarono di moda negli anni '80 e di cui costituisce il vertice insieme ad Amadeus di Forman ed al ben più accademico L'ultimo imperatore
del nostro Bertolucci. Questo film contiene la sequenza col maggior
numero di comparse della storia del cinema: oltre 300 mila nella scena
del funerale di Gandhi. Scena che, per la sua imponenza, vale, già da
sola, come si suol dire, il prezzo del biglietto.
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