domenica 15 dicembre 2013

Divorzio all'italiana (Divorzio all'italiana, 1961) di Pietro Germi

Il barone siciliano Ferdinando sposa l'odiosa Rosaria ma ama la sua bella cugina sedicenne Angela. Per liberarsi dell'ingombrante consorte il nostro la spinge al tradimento con un piano diabolico e poi la uccide. Appelandosi al così detto "delitto d'onore" riesce a cavarsala con una pena esigua e poi, libero da vincoli, può finalmente dedicarsi alla donna tanto desiderata. Capolavoro di Germi che fissò le regole della Commedia all'italiana e ne riassunse magistralmente le caratteristiche: corrosiva satira di costume, spietata critica degli aspetti più deteriori di una società ancora in bilico tra arcaici retaggi del passato e una modernità ancora da metabolizzare, feroce connotazione dei personaggi come campioni di vizi nazionali (cinismo, egoismo, opportunismo, maschilismo, radicati pregiudizi, acquiescenza alle storture sociali e un machiavellismo spinto fino all'attitudine criminale). Il film prese di mira, polemicamente, l'antiquata legislazione concernente il delitto "d'onore" e fornì, inconsapevolmente, al genere commedia quella definizione ("all'italiana") che poi diventerà un termine corrente e classificativo. Vinse l'Oscar alla sceneggiatura (a Ennio De Concini, Alfredo Giannetti e lo stesso Germi) e fu premiato anche al Festival di  Cannes. Grande il cast con Marcello Mastroianni perfido mattatore e poi Leopoldo Trieste, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca e Lando Buzzanca.

Voto:
voto: 4,5/5

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