domenica 15 dicembre 2013

Easy Rider (Easy Rider, 1969) di Dennis Hopper

I due hippy Billy e Wyatt, conosciuto col soprannome di "Capitan America", partono in un viaggio avventuroso attraverso l'America a bordo dei loro choppers. Incontreranno una moltitudine variegata di umanità tra pacifismo, controcultura, droghe leggere, musica pop e contestazione del Sogno Americano. Film mito, manifesto di una generazione di sognatori tormentati, è un viaggio epico e malinconico verso la libertà, della quale diventa inno accorato e definitivo. L'alienato Hopper dirige con piglio sicuro un cast sontuoso (Peter Fonda, Jack Nicholson, Karen Black ed il regista stesso) in questo road movie di evocativa fascinazione, in cui l'incanto dei paesaggi si contrappone al disagio interiore ma incornicia degnamente la tensione spirituale dell'ideologia hippy. Il viaggio dei riders verso il colorato Carnevale di New Orleans è quello di un'intera generazione verso il proprio (amaro) destino. L'evidente sottotesto "politico", seppur di grana grossa, ha la forza selvaggia  e l'impeto nichilista di un'ammaliante utopia. Il finale aspro allude in modo evidente ai delitti politici eccellenti degli anni '60 (i due Kennedy e Martin Luther King). Premiato a Cannes come migliore opera prima, questo film emblematico sospeso tra la chimera lisergica e l'incombente sensazione della sconfitta, è la visione potente di un sognatore dedicata ai sognatori.

Voto:
voto: 4/5

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