Una base scientifica americana in Antartide viene attaccata da una letale creatura aliena precipitata sulla terra e capace di prendere le sembianze degli esseri viventi con cui viene in contatto, mutando così continuamente il suo aspetto. L'ingresso della "cosa" (così viene chiamata dai membri della base) nella stazione scientifica avviene attraverso un cane husky sfuggito ai suoi cacciatori, che in realtà intendevano eliminare il parassita alieno. Sarà l'inizio di un lungo incubo di sangue e di morte che porterà tutti a sospettare di tutti, perchè la "cosa" può essere chiunque fino a che non si manifesta in tutto il suo orrore. Horror sci-fi di forte impatto visivo, grazie agli effetti speciali
truculenti (davvero notevoli per l'epoca) che assicurano lo shock dello
spettatore. Remake di un classico del 1951, La "cosa" da un altro mondo,
diretto da Christian Nyby e Howard Hawks (non accreditato), ne dilata
l'orripilanza estetica ma ne eredita il senso più profondo: la
riflessione sulla natura umana in condizioni di isolamento forzato e la
paura del "mostro" che può nascondersi in chiunque, nel tuo vicino,
persino in noi stessi. Come al solito in Carpenter, autentico maestro
del genere horror, la tensione è garantita e il finale aperto
costituisce un valore aggiunto per la fertile ambiguità che ne deriva.
Tante le scene divenute cult per i fans dell'horror ma quella dell'esame
del sangue resta indimenticabile. Buona interpretazione del granitico
Kurt Russell che, in quel periodo, ebbe un fortunato sodalizio artistico
con il regista. Nel suo genere fu uno dei più riusciti horror degli
80's. Inquietanti e funzionali le musiche di Ennio Morricone.
Voto:
Nessun commento:
Posta un commento