Importante esordio alla regia di Tommy Lee Jones, che realizza un film
bellissimo: asciutto, solido, malinconico. Più che una rivisitazione del
western "alternativo", come alcuni hanno voluto vedere, è una concreta
riflessione sul senso dell'onore, sull'amicizia virile e sulla decadenza
dei "tempi moderni". L'opera racchiude molti concetti cardine dei
lavori di Cormac McCarthy, in particolare No Country for Old Men,
e, quindi, non ci poteva essere un uomo più adatto di Tommy Lee Jones,
regista ed attore, per esprimerli sul grande schermo. Il vecchio cowboy,
granitico e disilluso, che si lancia in una pericolosa impresa per
onorare una promessa fatta ad un defunto e che decide di punire ed
"educare" il giovane e scapestrato colpevole è un ruolo che sembra
cucito a penello per il bravo attore texano. Lo sguardo del regista è
denso e pacato e si prende il giusto tempo per dare risalto a tutti i
personaggi dell'ottimo cast (Barry Pepper, Melissa Leo, January Jones),
anche quelli di contorno, donando loro il dovuto spessore. Premiato a
Cannes (miglior attore e sceneggiatura), è un film passato in sordina ma
che merita assolutamente la visione.
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