Dal romanzo "Jackson Pollock: An American Saga" di Steven Naifeh e Gregory White Smith, la vita breve e sofferta del pittore "maledetto" Jackson
Pollock: estroso, geniale, spigoloso, arrogante, alcolizzato e inesorabilmente votato all'autodistruzione. Ed Harris ha pensato a lungo a questo progetto, da lui molto sentito, fino a decidere di dirigerlo e interpretarlo. Il risultato è un'accurata biografia sul controverso pittore americano, divenuto famoso per la tecnica astratta chiamata action
painting, mediante la quale la pittura viene gettata quasi "casualmente"
sulla tela attraverso un'enfatizzazione fisica dell'atto stesso.
Straordinario il lavoro fatto da Harris, sia come regista che come
attore, per calarci totalmente nell'universo di quest'artista tanto
creativo quanto tormentato. Coinvolgente sia il realismo delle scene di
pittura (la cui esasperata fisicità era l'anima dell'arte di Pollock) che la descrizione minuziosa del fervido rapporto con l'amata Lee Krasner (Marcia Gay
Harden, premiata con l'Oscar), autentica musa ispiratrice del nostro. Il film, per quanto non vada oltre le regole della biografia convenzionale, ha contribuito ad accendere i riflettori sull'artista, purtroppo non molto conosciuto in Europa.
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