martedì 20 giugno 2017

Charlot (Chaplin, 1992) di Richard Attenborough

Vita (romanzata) di Charles Spencer Chaplin, genio cinematografico, comico leggendario, uno dei padri fondatori del cinema muto delle origini, che ha incantato e commosso le platee di tutto il mondo con il suo personaggio del vagabondo, Charlot. La vita del grande attore regista è raccontata in flashback attraverso un dialogo tra un fantomatico editore (inventato per il film) e un Chaplin ormai anziano che sta lavorando alla sua biografia. Tra storia e mitologia si parte dalla Londra del 1889, con un’infanzia tormentata a causa della pazzia della madre, e si passa alla passione del piccolo Charlie per il teatro, dove fin da subito dimostra un grande talento naturale. Poi il giovane aspirante attore si imbarca per gli Stati Uniti dove entra nel mondo del cinema grazie al regista Mack Sennett. Qui Charlie raggiunge presto il successo grazie al suo enorme genio creativo, con suo fratello Sydney accorso a fargli da manager e collaboratore. Tante donne, tante relazioni tempestose, tanti scandali sessuali, quattro matrimoni, tanti capolavori cinematografici e poi fama, ricchezza, gloria ma anche delusioni, tormenti e dolori, fino al malinconico esilio volontario in Svizzera a causa delle sue idee politiche “sovversive” che gli costarono le accuse di attività anti-americane durante il clima da “caccia alle streghe” portato dal maccartismo. Biopic ambizioso, decoroso e celebrativo di Richard Attenborough sulla vita di una delle figure più influenti della storia del cinema e dello spettacolo in generale. C’è troppo e troppo poco in questo film didascalico e illustrativo, che ha quasi paura di osare per non far torto al mito. Troppa America e troppo poca Inghilterra, troppa vita sentimentale e troppo poco della sua eccezionale filmografia, troppa accademia e troppo poca perfidia introspettiva, troppa correttezza e troppo poca indagine politica sull’ingiustizia subita da Chaplin e da molti altri personaggi dello spettacolo finiti tra le “tenaglie” del senatore McCarthy. E’ indubbiamente difficile raccontare la storia di una figura così importante e così legata all’immaginario popolare, ma da un regista accorto come Attenborough era forse lecito attendersi qualcosa di più, specialmente a livello di visione d’insieme che qui manca quasi del tutto, come se il film fosse un insieme di tante parti sconnesse, alcune delle quali indubbiamente molto riuscite. Grandioso il cast stellare con Robert Downey Jr. intenso, mimetico e commovente nei panni di  Chaplin (ben meritata la candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista), accompagnato da Dan Aykroyd, Anthony Hopkins, Milla Jovovich, Kevin Kline, Diane Lane, Penelope Ann Miller, Marisa Tomei, Nancy Travis, James Woods, Kevin Dunn e Geraldine Chaplin che interpreta il ruolo di sua nonna (in pratica la figlia di Chaplin ne interpreta la madre). Per i giovani che volessero realmente scoprire il genio di Chaplin il consiglio spassionato è quello di guardare (e riguardare) i suoi capolavori, evitando questo “Bignami” fin troppo timorato.

Voto:
voto: 2,5/5

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