martedì 27 giugno 2017

Il mistero di Sleepy Hollow (Sleepy Hollow, 1999) di Tim Burton

Nel 1799 Ichabod Crane, investigatore newyorchese famoso per i suoi metodi di indagine razionale, viene inviato nel paesino di Sleepy Hollow, nella valle del fiume Hudson, dove un fantomatico cavaliere senza testa va in giro di notte decapitando i malcapitati che incontra sulla sua strada. Inizialmente scettico, Crane dovrà rivedere le sue idee sul paranormale quando si troverà al cospetto dell’essere demoniaco che terrorizza la brughiera. Al suo fianco ci saranno un giovanotto coraggioso orfano di padre e la bella Katrina, figlia dell’uomo più ricco del paese. Dal racconto “La leggenda di Sleepy Hollow” di Washington Irving, Tim Burton ha tratto una tetra ghost story gotico romantica, con un impianto scenografico straordinario ed una confezione estetica stupefacente, che pesca a piene mani dall’immaginario favolistico ottocentesco. Tra elementi orridi, inserti grotteschi e tagliente ironia nera, l’autore dà fondo a tutta la sua visionarietà, sospesa tra il macabro e il surreale, per creare un oscuro mondo da incubo fatto di creature infernali e antiche maledizioni che si ispira all’iconografia dei vecchi horror della Hammer, alle stampe d’epoca, all’universo di Sherlock Holmes, al gotico italiano di Mario Bava, senza dimenticare due Maestri di cinema come Kubrick e Coppola. Opera di grande atmosfera e di potente suggestione simbolica, si avvale di un cast in buona forma (Johnny Depp, Christina Ricci, Christopher Walken, Miranda Richardson, Michael Gambon, Marc Pickering), delle avvolgenti musiche del fidato Danny Elfman e della splendida fotografia tenebrosa di Emmanuel Lubezki. Coprodotto da Francis Ford Coppola, vinse un meritato Oscar per la migliore scenografia assegnato a Rick Heinrichs e Peter Young. E’ uno dei film più famosi e amati dell’autore, capace di rinverdire con nuova linfa i vecchi horror britannici degli anni ’50 grazie ad uno stile fortemente creativo a metà strada tra la venerazione e il gioco. Memorabile la sequenza del cavaliere decollato che emerge dalle viscere della terra attraverso il vecchio tronco d’albero: pura iconografia horror e puro tocco burtoniano.

Voto:
voto: 4/5

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