In
una piccola città della provincia americana, il pastore della comunità, di
comune accordo con le maggiori cariche pubbliche, denuncia un insegnante di
biologia con l’accusa di aver esposto ai suoi allievi le teorie rivoluzionarie
di Charles Darwin sull'evoluzione della specie, considerate offensive per la
morale cattolica in quanto negatrici del dogma di creazione dell’essere umano
da parte di Dio. La pesante accusa di corruzione di minorenni arriva in
tribunale e si trasforma nella battaglia legale tra due abilissimi avvocati.
Riuscito e brillante dramma giudiziario di Stanley Kramer, tratto da una pièce teatrale di Jerome Lawrence e
Robert E. Lee, è un valido film di attori ben scritto e recitato con
interpretazioni di gran classe dal ricco cast che annovera Spencer Tracy, Gene
Kelly, Fredric March e Dick York. Tracy e March fanno da mattatori assoluti in
quest’opera anti-oscurantista che porta in scena il sempre scottante contrasto
tra scienza e fede, attraverso la contrapposizione tipicamente americana tra
evoluzionismo e creazionismo. Per l’efficacia della messa in scena, il carisma
degli attori e l’interessante diatriba ideologica, riscosse un buon successo di
pubblico negli USA e si guadagnò quattro candidature agli Oscar, anche se in
Italia è quasi sconosciuto. Il finale farsesco attenua l’effetto complessivo del
messaggio della pellicola ed è da annoverare tra i punti deboli. Ha avuto un
remake televisivo nel 1988.
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