A
Berlino il balordo Manni lavora per un losco commerciante d’auto che trasporta
grosse somme di denaro di equivoca provenienza. Per sfuggire ai controllori
della metro il maldestro ragazzo dimentica sul treno una borsa con centomila
marchi che doveva consegnare al suo capo. Disperato e convinto di venire ucciso
se non recupererà i soldi entro venti minuti, Manni chiede aiuto alla sua
ragazza, la rossa punk Lola, che inizia a correre come una furia per le strade
berlinesi nel tentativo di recuperare i soldi. Ogni volta che la storia arriva
a una conclusione il “nastro” si riavvolge e Lola ricomincia a correre, optando
per una nuova scelta che porterà ad un esito diverso. Bizzarro e frenetico film
sperimentale del tedesco Tom Tykwer, girato come un videoclip dal ritmo indiavolato
assemblando in modo caotico elementi stilistici diversi. Si passa
dall’animazione al bianco e nero, dallo split
screen al rallenty, dal fast forward all’utilizzo saturato dei
colori, dalla Steadicam al videogioco. Tra Kieslowski e Tarantino, senza
dimenticare Sliding Doors, la
pellicola mette insieme un po’ alla rinfusa suggestioni di vistosa esuberanza
formale, musiche esagitate, azione dopata, dialoghi banali ed elementi kitsch, per cercare di condire una
storia assai esile e poco originale, riducendo il tutto ad uno sterile e
pretenzioso esercizio di stile. Salutato come una fresca e ipercinetica
“novità” da un certo pubblico giovanile, fu generalmente stroncato dalla
critica internazionale anche se in Germania e in America riscosse un buon
successo commerciale. Nel cast spicca la vigorosa Franka Potente, alle cui
indubbie doti atletiche la scarsa qualità del film non rende affatto giustizia.
Forse sarebbe il caso, per Lola, di ricominciare a correre. O magari di prendere l'autobus.
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